Consiglio Regionale del Veneto

09/30/2024 | Press release | Distributed by Public on 09/30/2024 07:27

Zanoni (Pd): “Domani in aula Lega e FdI portano al voto un'altra legge per facilitare ulteriormente la caccia da capanno. Sarà battaglia”

30 settembre 2024

(Arv) Venezia 30 set. 2024- "Inserita d'urgenza, domani arriva in aula una legge che facilita ulteriormente la caccia da capanno. Siamo all'ennesimo provvedimento-propaganda di Lega e Fratelli d'Italia. Con l'aggravante che rappresenta un via libera alla forma più vile di caccia, perché i cacciatori nascosti dentro a un capanno di caccia attirano gli uccelli migratori con l'inganno dei richiami vivi per poi fare delle carneficine dei poveri malcapitati". A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni che esprime la sua posizione "Alla vigilia della seduta del Consiglio prevista per domani 1' ottobre. Da sempre mi occupo di tutela della fauna selvatica collaborando con le associazioni che tutelano ambiente e animali; la legge, inoltre, consentirà ai cacciatori di tagliare al suolo la flora dei boschi, tagliare gli alberi e addirittura movimentare il terreno, anche in aree vincolate e protette: il tutto senza le prescritte autorizzazioni di legge. Inoltre, con questo provvedimento si tenta di depenalizzare i reati ambientali con una ridicola sanzione pecuniaria e si agevolano le autorizzazioni degli appostamenti nelle Aziende faunistico venatorie, quelle della caccia dei ricchi. Tutto questo accade a distanza di pochi giorni dall'approvazione di una delibera che riapre la caccia alle Cesene, Sasselli e Bottacci chiusa fino al 2 ottobre da un'ordinanza del TAR del Veneto. Vale la pena ricordare all'assessore Corazzari che l'articolo 650 del Codice penale sanziona penalmente chi non esegue l'ordine dei giudici del TAR".

Ci sarà battaglia in aula - annuncia Zanoni - con decine di emendamenti (sono circa 50 quelli preparati da me) per affossare o quanto meno mettere i bastoni fra le ruote a questa barbarie che ritengo incostituzionale perché consente l'alterazione permanente di luoghi vincolati da norme paesaggistiche consentendo lo sfalcio di flora protetta, il taglio di alberi protetti e il movimento terra addirittura in aree protette come Rete Natura 2000 e senza le autorizzazioni necessarie ai comuni mortali".

"Una legge - conclude Zanoni - probabilmente incostituzionale perché si occupa di questioni esclusive dello Stato e crea gravi differenze di trattamento tra cittadini".