09/11/2025 | Press release | Distributed by Public on 09/12/2025 06:11
I piani di accumulo possono essere una valida soluzione per chi vuole accrescere il proprio capitale nel corso del tempo. Scopriamo allora cos'è un PAC, come aprirlo e quali vantaggi presenta.
Il piano di accumulo del capitale, il cui acronimo è PAC, è una tipologia di investimento che contempla l'acquisto di strumenti finanziari attraverso il versamento del proprio capitale su base periodica. L'obiettivo ultimo è l'accrescimento del capitale per gradi, nel corso del tempo.
In termini più esatti, un PAC avviene attraverso la sottoscrizione a:
L'investitore può, attraverso un PAC, investire il proprio risparmio in modalità rateale, senza la necessità di investire somme importanti, come 50000 o 100000 euro, e con una esposizione, nei confronti dei mercati finanziari, progressiva.
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Sono molte le ragioni che portano un investitore a decidersi per un piano di accumulo. Gli obiettivi principali possono essere:
La sottoscrizione ad un piano d'accumulo può avvenire in qualsiasi momento della propria vita finanziaria. Ma dal momento che questo tipo di investimento consente elasticità e un discreto margine di rendimento, come sarà approfondito a breve, iniziare quanto prima è consigliabile.
Si consiglia di investire oggi attraverso la sottoscrizione ad un PAC in tempi relativamente brevi, rispetto ai propri obiettivi finanziari e di impiego del capitale, anche perché la durata del piano, il suo orizzonte temporale, può essere media, e quindi interessare 5, 6 anni, ma anche lunga, arrivare fino ai 10 anni.
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Solitamente un PAC si fonda su versamenti periodici con i quali è possibile effettuare investimenti regolari attraverso dei fondi comuni di investimento. Al riguardo si specifica che:
L'acquisto dilazionato nel tempo di prodotti finanziari è un modello analogo al Dollar Cost Averaging, una strategia di investimento che prevede l'acquisto di azioni non in una unica soluzione, ma con cadenza regolare, ad esempio mensile, con identica quota di capitale.
I piani di accumulo possono essere sottoscritti attraverso un istituto di credito, ed è importante che prima della sottoscrizione si conoscano i costi e le commissioni. Banche che prevedono dei costi di ingresso o dei costi sotto forma di penale, se si chiude la sottoscrizione prima dei tempi stabiliti, non dovrebbero essere preferite.
E quanto costa aprire un PAC? Dipende dall'istituto di credito cui ci si affida. Alcuni istituti di credito infatti chiedono un contributo iniziale che può essere anche di 5000 euro o può corrispondere al versamento di 3, ad esempio, o 6 versamenti mensili la cui entità è stabilita al momento della sottoscrizione. Meglio allora orientarsi verso un istituto che offre un'apertura di sottoscrizione senza costi.
I principali aspetti di cui tenere conto, nel decidere di investire in un PAC, sono:
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I piani di accumulo possono essere considerati delle forme di investimento che possono tutelare, in una certa misura, gli investitori rispetto all'incertezza tipica dei mercati e allo stesso tempo sono strumenti di investimento che ben si adattano agli investitori che non dispongono di grandi risorse economiche.
Le possibilità di guadagno di un piano di accumulo variano con il variare della quota versata mensilmente. Anche quando non si dispone di grandi capitali, risulta sempre opportuno non avere troppa liquidità sul conto corrente, per diverse ragioni, non ultima l'erosione determinata dall'inflazione, cui corrisponde un diminuito potere d'acquisto.
In base al versamento periodico di capitale, quindi, si possono avere rendimenti estremamente differenti tra loro, distribuiti in archi di tempo molto lontani tra loro. Da un minimo di 4, 5 anni fino ad un massimo di 40 anni, nei fatti. In base a queste dure variabili, importo complessivo accantonato con versamenti costanti e durata dell'accantonamento, si avranno rendimenti specifici.
Parlare di piano di accumulo migliore è una espressione impropria. È forse più corretto parlare di piano accumulo migliore in base al proprio profilo di rischio. Di seguito sono presentate alcune possibilità di composizione di piano accumulo a puro titolo esemplificativo.
Per ogni decisione di investimento è sempre opportuno rivolgersi a professionisti che si occupano di consulenza finanziaria.
Profilo | Descrizione PAC |
Prudente | Un investimento da 150 €/mese in un fondo obbligazionario che replica l'indice Bloomberg Euro Government Bond 1-5 anni e che punta su titoli di Stato tedeschi, francesi e italiani a breve-medio termine. Si ha un rendimento atteso del 2-3% annuo, ma con volatilità bassa e buona protezione del capitale. |
Bilanciato | 200 €/mese con questa composizione: 60% in ETF MSCI World (iShares Core MSCI World UCITS), che copre oltre 1.500 aziende nel mondo, e 40% in ETF iShares Euro Corporate Bond 1-5 anni. In questo modo si partecipa alla crescita globale dei mercati azionari riducendo i rischi con obbligazioni corporate investment grade. |
Dinamico | Si versano 250 €/mese in un mix aggressivo: 70% in ETF Invesco Nasdaq-100 UCITS per puntare sul tech USA, 20% in ETF MSCI Emerging Markets (Xtrackers) per sfruttare potenzialità delle economie emergenti, 10% in ETF iShares Global Clean Energy per energie rinnovabili. Potenziale rendimento elevato, ma con esposizione forte alla volatilità azionaria. |
Sul versante della fiscalità, i piani di accumulo sono soggetti al versamento del 26% rispetto alla plusvalenza, ovvero all'incremento di valore che si ottiene grazie ai rendimenti finali. È necessario poi specificare che non è prevista alcuna deducibilità fiscale.
Diverso il caso in cui un piano di accumulo sia utilizzato come forma previdenziale. In questo caso la legge prevede una deducibilità dal reddito con un tetto di 5.164,57 euro l'anno. Vanno infine incluse, tra le spese che un qualsiasi PAC prevede, diversi costi quali la sottoscrizione e la gestione, gli oneri previsti per ogni versamento, chiamati anche diritti fissi, oltre alle spese amministrative e postali.
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