ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

01/09/2025 | Press release | Distributed by Public on 01/10/2025 02:51

L’Indonesia nei BRICS: Jakarta si allontana da Washington

Con l'inizio del 2025, l'associazione interstatale dei BRICS si prepara ad espandersi ulteriormente. Dopo anni di esitazione l'Indonesia farà ufficialmente il suo ingresso nel gruppo, un passo che segna un punto di svolta nella politica estera del paese. La decisione è stata confermata dall'annuncio del Ministero degli Affari Esteri del Brasile, che assumerà la presidenza rotante del blocco nel 2025. I BRICS, sempre più percepiti come un contrappeso all'influenza occidentale nel panorama internazionale, accolgono così una delle economie più dinamiche del Sud-est asiatico.

L'adesione dell'Indonesia riflette la sua ambizione di presentarsi come una potenza emergente capace di giocare un ruolo attivo nei principali forum globali. Tuttavia, se il presidente Prabowo Subianto non riuscirà a rassicurare i partner occidentali, questa mossa potrebbe essere percepita come uno sbilanciamento verso la Cina, rischiando un raffreddamento con Washington - che ci aspettiamo assumerà una posizione sempre più assertiva anche con gli alleati sotto la presidenza di Donald Trump.

Una scelta ponderata

Già durante la presidenza di Joko Widodo (2014-2024), l'Indonesia aveva ricevuto un invito a entrare nei BRICS. Tuttavia, Widodo aveva scelto una linea più prudente, temporeggiando e valutando attentamente i potenziali rischi e benefici dell'adesione. La sua prudenza era motivata dalla preoccupazione di apparire eccessivamente allineato con la Cina e di compromettere i legami con i paesi occidentali. L'adesione dell'Indonesia sarebbe già stata approvata dai membri BRICS durante il summit di Johannesburg nel 2023, ma il governo di Jakarta ha preferito attendere la conclusione delle elezioni presidenziali del 2024 per ufficializzare l'adesione.

Con l'arrivo di Prabowo Subianto alla presidenza nello scorso anno, la prospettiva è quindi cambiata. Prabowo ha riconosciuto le potenzialità offerte dall'adesione ai BRICS che per il paese è "un modo per aumentare la collaborazione e il partenariato con altri Paesi in via di sviluppo". L'ingresso nei BRICS offre nuove opportunità per rafforzare la sua economia e consolidare il suo ruolo internazionale. Il paese spera di beneficiare dell'accesso a nuove iniziative economiche e infrastrutturali promosse dai BRICS, tra cui progetti nell'ambito della Belt and Road Initiative cinese e programmi di cooperazione tecnologica e finanziaria. Inoltre, Cina e India importano rispettivamente il 26% e l'8% dell'export totale indonesiano. Entrare nei BRICS potrebbe quindi rafforzare questi legami economici e incrementare il commercio con gli altri membri con cui ancora le relazioni economiche e diplomatiche scarseggiano.

Da un lato quindi, questo cambiamento di rotta riflette la volontà dell'Indonesia di sfruttare i BRICS come piattaforma per rafforzare la propria economia e migliorare le relazioni con altri paesi emergenti, dall'altro però potrebbe causare attriti con alleati occidentali, con cui l'Indonesia ha tutt'ora intenzione di mantiene saldi rapporti.

L'equilibrismo geopolitico dell'Indonesia

I BRICS, fondati nel 2009 e composti inizialmente da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa (aggiunto nel 2010), si sono rapidamente trasformati in una forza economica e politica globale. Dietro la spinta di Cina e Russia il blocco emergente ha iniziato uno sforzo di espansione, includendo nel 2024 Etiopia, Egitto, Iran e UAE. Prima dell'ingresso dell'Indonesia, quindi, il blocco rappresentava già circa il 45% della popolazione mondiale e un terzo del PIL globale.

Nell'ultimo decennio i BRICS sono cresciuti sia per influenza economica che politica sulla scena internazionale, diventando un'alternativa sempre più concreta alle istituzioni a guida occidentale. Il blocco dei paesi emergenti mira a ribilanciare il sistema economico e politico globale, promuovendo un ordine considerato più equo dai suoi membri - che per Cina e Russia si semplifica in un sistema meno dipendente dal dollaro americano, accusando Washington di utilizzare la dipendenza dal dollaro come strumento di leva politica. Proprio quest'ultimo obiettivo è stato discusso durante il summit BRICS di Kazan, in Russia, nel 2024. Qua i membri hanno esplorato strategie per rafforzare le valute locali e aumentare le transazioni finanziarie indipendenti dal dollaro. La Kazan Declaration adottata a fine ottobre 2024, promuove esplicitamente l'uso di valute locali da parte dei paesi BRICS negli scambi intra-blocco e non.

Alla luce degli obiettivi dichiarati dai BRICS, la legittima scelta indonesiana di aderire al blocco non appare priva di rischi. Gli Stati Uniti e l'Unione Europea, partner commerciali e diplomatici chiave dell'Indonesia, potrebbero interpretare questa mossa come un segnale di allontanamento dall'Occidente. Per quanto i tentativi di de-dollarizzazione siano stati annunciati e tentati ripetutamente con scarsi risultatati in un mondo dominato ancora da transazioni finanziare in dollari, la spinta per staccarsi dal dollaro ha comunque sollevato le ire del Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.

Il futuro inquilino della Casa Bianca ha minacciato i membri del gruppo di imporre tariffe del 100% se continuassero i tentativi di affrancarsi dal dollaro. Oltre il 9% degli esport totali dell'Indonesia è diretto al mercato statunitense, e potrebbe quindi essere danneggiata dalle misure estreme di Trump - sempre che queste passino dall'essere minacce a misure concrete. Per questo, Jakarta dovrà muoversi con cautela per evitare di compromettere le relazioni con i suoi alleati atlantici, che rimangono fondamentali per la sua sicurezza e prosperità.

L'Indonesia dovrà far capire chiarente ai partner internazionali che l'adesione ai BRICS non rappresenta un'esclusione da uno dei due blocchi. Il paese asiatico sta continuando in parallelo la procedura per accedere all'Organization for Economic Co-operation and Development (OECD), che include alcune tra le più sviluppate economie mondiali. Negli anni passati come Ministro della Difesa, Prabowo ha già dimostrato di credere nella collaborazione militare con gli Stati Uniti e, ad ora, non sembrano esserci inversioni di tendenze nella collaborazione con i partner statunitensi ed europei. Inoltre, altri paesi vicini agli Stati Uniti, come la Thailandia - con cui Washington ha all'attivo un'alleanza militare- e la Turchia - paese membro della NATO - sono già partner BRICS e ciò non ha portato a rotture con l'occidente o a ritorsioni particolari.

In ogni caso, l'adesione ai BRICS rappresenta un passo decisivo per l'Indonesia sotto la guida di Prabowo Subianto, che si prospetta come un ambizioso attore nel panorama internazionale. Il nuovo presidente dovrà però dimostrarsi capace di bilanciare gli interessi economici del paese con le sfide geopolitiche e le rivalità mondiali. Mentre Jakarta cerca di sfruttare le opportunità offerte dai BRICS, dovrà continuare a navigare con attenzione le dinamiche globali, mantenendo il suo equilibrio strategico tra Oriente e Occidente. Questo approccio pragmatico potrebbe consolidare ulteriormente il ruolo dell'Indonesia come mediatore e leader regionale, proiettandola verso una posizione di crescente influenza sulla scena globale.