04/04/2025 | Press release | Distributed by Public on 04/05/2025 02:35
Nel 2025 la Cina ha fissato un obiettivo di crescita del PIL del 5% - in linea con i target degli ultimi anni - nonostante le difficoltà legate alla domanda interna e al complesso scenario internazionale caratterizzato dalla crescente competizione geopolitica. Il governo cinese investe sull'autosufficienza tecnologica e sui settori strategici come la manifattura avanzata, ma fatica a rilanciare i consumi come motore interno della crescita economica. Dopo la pandemia infatti l'export è tornato centrale, con un surplus commerciale record che alimenta accuse di sovracapacità produttiva e dumping da parte degli altri attori internazionali. Il rivalità tra Cina e Stati Uniti rappresenta la principale linea di faglia della politica internazionale contemporanea ed è strutturata sulla base di un principio di competizione economica, tecnologica e strategica. La nuova amministrazione Trump ha già introdotto nuovi dazi e sta mostrando di privilegiare un approccio più unilateralista e negoziale della precedente. Anche l'Unione Europea, pur adottando un approccio più prudente e sfaccettato, ha rafforzato le misure di "de-risking" dalla Cina e mira a ridurre la sua dipendenza da Pechino nei settori strategici. In questo quadro, l'Italia, uscita dalla Belt and Road Initiative nel 2024, ha rilanciato i rapporti con Pechino tramite un nuovo partenariato strategico. Tuttavia, le tensioni geopolitiche e geoeconomiche tra Cina e UE - in particolare nel settore delle auto elettriche - hanno inciso negativamente sulle prospettive dei rapporti bilaterali. La Cina dunque, attraverso la sua proiezione esterna commerciale ma non solo, resta al centro degli equilibri economici e politici globali.