09/18/2025 | Press release | Distributed by Public on 09/18/2025 15:31
"L'incontro di oggi al Ministero del Lavoro sull'ex Ilva è stato duro e dai toni drammatici. Come organizzazioni sindacali abbiamo affermato la nostra contrarietà all'aumento dei numeri della cassa integrazione straordinaria, che con la nuova istanza coinvolgerebbe 4.450 dipendenti.
Sta accadendo quanto avevamo previsto, senza gli investimenti e un reale piano di marcia continua ad aumentare la richiesta di cassa integrazione. I lavoratori non possono pagare il prezzo di questa situazione, perché in questi anni hanno salvato gli impianti.
Nel corso dell'incontro di oggi, abbiamo chiesto chiarimenti all'azienda rispetto allo stato degli altiforni, del dissequestro di Afo 1 e degli interventi di manutenzione, e al Governo rispetto alle scelte che intenda intraprendere che riguardano il futuro dell'ex Ilva. Per garantire la fase di transizione non si possono stanziare risorse spot ma servono investimenti strutturali.
La situazione degli impianti è di una gravità inaudita, registriamo una fermata quasi assoluta degli impianti ed una difficoltà a continuare le operazioni di manutenzione ordinarie e straordinarie.
Al momento, da quanto apprendiamo dagli organi di stampa, non sembra ci siano soggetti industriali interessati al rilancio della siderurgia e alla decarbonizzazione dell'ex Ilva. E' per questo che è assolutamente necessario dare seguito alla convocazione del tavolo permanente a Palazzo Chigi, in cui il Governo dovrà affrontare anche il tema della partecipazione in equity.
L'incontro al Ministero del Lavoro è stato aggiornato al 24 settembre prossimo".
Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 18 settembre 2025
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[Link]Ex Ilva. Fiom: non si può discutere di cassa integrazione senza certezze | 198 kB |