09/12/2025 | News release | Distributed by Public on 09/12/2025 07:26
A distanza di tre anni dalla presentazione nell'Aula Magna dell'Università Cattolica, il Centro di Ricerca del Credito Cooperativo-CRCC ha illustrato oggi a Milano i risultati conseguiti in questi anni. Il CRCC è nato con l'obiettivo di promuovere e sviluppare un percorso scientifico trasversale riguardante le Banche di Credito Cooperativo e più in generare la finanza mutualistica, ponendosi al tempo stesso come un punto di riferimento nazionale ed internazionale.
Il Centro, diretto dalla Rettrice dell'Università Cattolica Elena Beccalli, è nato su iniziativa congiunta di Federcasse, della medesima Università e della Federazione Lombarda delle BCC ed è, di fatto, la traduzione concreta dell'accordo di cooperazione scientifica che era stato sottoscritto nel 2018 fra le tre Istituzioni.
Nel suo indirizzo di saluto, la Rettrice Elena Beccalli, ha evidenziato il senso del contributo di carattere scientifico offerto dal CRCC allo sviluppo della mutualità bancaria, con particolare attenzione al delicato ruolo degli amministratori ed alla diffusione delle migliori best practices per migliorare la qualità della governance delle BCC in un contesto fortemente evolutivo. Per valorizzare sempre più "un modello di banca differente a servizio dell'economia reale e delle comunità del nostro paese".
Il presidente di Federcasse Augusto dell'Erba ha evidenziato i frutti della convergente volontà di offrire a temi cruciali un approccio "multidisciplinare" (temi identitari e piattaforma valoriale, temi relativi alla normativa, aspetti originali della governance, impatto sull'economia dei territori) per trattare il tema della mutualità bancaria sotto i molteplici aspetti che ne caratterizzano e ne differenziano l'essenza e ne sono al tempo stesso i punti di forza.
In tale prospettiva, il Centro si è anche aperto e ha promosso sia in Italia sia in altri Paesi europei seminari, workshop e confronti di studio sulle questioni più rilevanti.
Le tematiche studiate e oggetto di elaborazione scientifica nel triennio 2022- 2025 sono state, tra le altre, le caratteristiche del "credito di prossimità" (reso ancora più sfidante dalla digitalizzazione), il tema della "proporzionalità" nell'approccio alla scrittura delle regole bancarie europee e più in generale della "adeguatezza" della normativa di riferimento, il futuro della mutualità bancaria in Europa, le opportunità della digitalizzazione e dell'Intelligenza artificiale.
Sotto il profilo della didattica e della ricerca strutturati, sono stati ricordati l'avvio nel 2024 della Cattedra finanziata in materia di "Storia della banca e della cooperazione di credito" affidata al prof. Enrico Berbenni; l'insegnamento in materia di Economia e diritto delle banche mutualistiche, avviato nel 2020 nell'ambito della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, affidato a tre docenti a contratto e giunto al sesto anno accademico; l'avvio da parte della casa editrice Vita Pensiero di una Collana dedicata agli studi e alle ricerche condotte dal CRCC (Credito Cooperativo. Innovazione Identità Tradizione) e che ha pubblicato fino ad oggi tre volumi.
Particolare attenzione è stata poi rivolta al tema della governance nel Credito Cooperativo sul quale sono intervenuti Giovanni Petrella, Preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative; Stefano Bozzi, Ordinario di Finanza Aziendale e di Matteo Arrigoni, Ricercatore di Diritto dell'economia.
"L'adeguatezza del CdA alle sfide oggi fronteggiate dalle banche - ha detto il prof. Petrella - richiede non solo un'attenta valutazione delle competenze in sede di selezione dei membri, ma anche percorsi di formazione che consentano ai componenti dei consigli di amministrazione di essere in grado di comprendere le dinamiche più recenti, sia rispetto agli sviluppi tecnologici sia rispetto a quelli geopolitici". Petrella ha inoltre esortato a "sviluppare buone prassi per incentivare il dibattito in consiglio, pena il rischio di non sfruttare appieno le potenzialità del board, che sono superiori alla somma delle competenze dei singoli membri".
"Le nostre analisi - ha detto il prof. Bozzi - evidenziano, per il periodo 2021- 2024, un rafforzamento della governance delle Banche di Credito Cooperativo, delle Casse Rurali e delle Casse Raiffeisen. E' cresciuta la presenza femminile nei CdA, favorita anche dalle Disposizioni di Vigilanza, così come il livello medio di formazione degli amministratori. In aumento anche la diversificazione per età, mandati e background professionale degli esponenti in CdA. Intensa l'attività formativa, con particolare attenzione ai temi strategici e ESG, ai quali è dedicato circa un quinto del monte ore complessivo" "Si conferma quindi - ha detto ancora il prof. Bozzi - un processo di adattamento della governance del credito cooperativo sempre più coerente con l'evoluzione del contesto normativo e competitivo".
Per il prof. Arrigoni, "la riforma dei requisiti e criteri di idoneità degli esponenti aziendali e dei titolari di funzioni chiave, introdotta dalla nuova direttiva europea relativa alle regole prudenziali per le banche (Capital Requirements Directive VI), si colloca in una traiettoria volta a rafforzare la disciplina prudenziale delle banche".
"Se da un lato - ha aggiunto Arrigoni - l'obiettivo di accrescere la stabilità del sistema finanziario è indubbiamente condivisibile, dall'altro la scelta europea rischia di tradursi in un onere eccessivo per le banche di minori dimensioni e per quelle con modelli di business o strutture peculiari, tra cui le BCC. In questo scenario, l'applicazione proporzionale delle nuove regole rappresenta una necessità per evitare che gli standard europei finiscano per compromettere la funzione mutualistica del credito cooperativo e la biodiversità del sistema bancario. Del resto, la stessa normativa europea apre la strada a un approccio equilibrato, capace di coniugare la tutela della stabilità con le specificità del credito cooperativo".
Altri profili del governo societario nelle BCC sono stati affrontati in una Tavola rotonda articolata in due sessioni tematiche.
Nella prima, dedicata a "La transizione di genere e intergenerazionale nella governance delle BCC", si sono confrontati Giuseppe Maino, Presidente di BCC Banca Iccrea, Carlo Antiga, Vice Presidente Vicario di Cassa Centrale Banca, e Andreas Mair Am Tinkhof, Vice Direttore della Federazione Raiffeisen.
La seconda sessione, focalizzata su "Le strategie formative", ha coinvolto Laura Bullio, Responsabile Formazione, Comunicazione Interna e Change Management di BCC Banca Iccrea; Francesca Vidi, Responsabile Ufficio Formazione di Cassa Centrale Banca; Luisa Nena, Responsabile Area risorse umane e diritto del lavoro della Federazione Raiffeisen. Ha coordinato i lavori Sergio Gatti, Direttore Generale Federcasse.
"Credo che tutto il Credito Cooperativo abbia ben maturato la compiuta e generale consapevolezza che per perseguire il proprio sviluppo è indispensabile, nella innovazione e nel cambiamento, salvaguardare le caratteristiche identitarie delle BCC, fattore competitivo inimitabile", ha sottolineato il Presidente di Federcasse Augusto dell'Erba.
"Come Federcasse, continueremo ad investire convintamente nella cultura, nella ricerca, nello studio e nella formazione. E il Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo è stato protagonista di questo percorso nei 36 mesi che abbiamo alle spalle". Gli ha fatto eco il Direttore Generale di Federcasse, Sergio Gatti: "Il Centro è un investimento in conoscenza, in cultura e per l'elaborazione di piani educativi e formativi". Per raggiungere quattro obbiettivi: alimentare la letteratura internazionale; arricchire e innovare costantemente le attività formative; favorire un differente approccio culturale e normativo soprattutto da parte dei legislatori e regolatori europei; preparare adeguatamente le future scelte strategiche del sistema del Credito Cooperativo".