09/25/2025 | Press release | Archived content
Interrogazione a risposta scritta 4-02308
IVAN SCALFAROTTO
martedì 29 luglio 2025, seduta n.334
SCALFAROTTO - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:
il 24 luglio 2025, il sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, ha annunciato tramite il proprio profilo su "Facebook" di essere un sospettato nell'indagine delle autorità ungheresi in merito all'organizzazione del "Pride" di Budapest del 28 giugno;
nei mesi scorsi, infatti, come peraltro già denunciato nell'interrogazione parlamentare 4-02146, l'Ungheria ha adottato una nuova legge costituzionale che vieta le manifestazioni legate al pride: in risposta a questa decisione del Governo guidato da Viktor Orbán, ad avviso dell'interrogante inaccettabile e odiosa, Karácsony ha deciso di rendere il comune di Budapest patrocinatore dell'evento, sostenendo che in tal modo non sarebbe stato necessario ottenere l'autorizzazione per il suo svolgimento;
grazie alla decisione e al coraggio del sindaco di Budapest, lo scorso 28 giugno, nella medesima città, si è svolta la manifestazione, nonostante i molteplici tentativi di vietarla da parte dal Governo ungherese: la manifestazione ha ottenuto un'enorme partecipazione, tanto che secondo le stime degli organizzatori vi hanno aderito circa 200.000 persone, compresi anche decine di eurodeputati e parlamentari di altri Stati, inclusa l'Italia;
secondo il quotidiano ungherese "444", la polizia ungherese avrebbe aperto un'indagine sull'organizzazione del Pride di Budapest, e una persona pare sospettata, anche se la polizia non ha fornito ulteriori informazioni: sempre come riportano organi di stampa, il comune di Budapest ha confermato che Karácsony è stato brevemente convocato dalle autorità, e che verrà interrogato la prossima settimana;
gli organizzatori e le organizzatrici rischiano fino a un anno di carcere, mentre tutti i partecipanti una multa fino a 200.000 fiorini (circa 500 euro): inoltre, la polizia è stata autorizzata dal Governo a usare dei software di riconoscimento facciale per identificare i manifestanti a posteriori;
la decisione del Governo ungherese di vietare la manifestazione risulta essere una profonda e inaccettabile violazione dello Stato di diritto, per la quale urgono serie prese di posizione di condanna sia da parte del Governo italiano nonché dall'Unione europea stessa; inoltre, è necessario che il Governo si attivi a livello diplomatico per accertarsi e assicurarsi che alcuna infausta decisione giudiziaria si prefiguri nei confronti del sindaco di Budapest, che ha commesso un reato secondo il Governo ungherese, ma solo per aver difeso i valori dell'Unione europea,
si chiede di sapere quali misure il Governo intenda adottare, anche attraverso azioni diplomatiche in sede europea, per accertarsi e assicurarsi che alcuna infausta decisione giudiziaria si prefiguri nei confronti del sindaco di Budapest, Gergely Karácsony.
(4-02308)
Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 114.
all'Interrogazione a risposta scritta 4-02308
Risposta. - Si rassicura che la vicenda è seguita con grande attenzione dal Ministero, in stretto raccordo con l'ambasciata a Budapest. A complemento delle informazioni già menzionate dall'interrogante e di quanto segnalato in risposta alla sua interrogazione 4-02146, si segnala che lo scorso 1° agosto il sindaco di Budapest, Gergely Karksony, si è presentato presso l'ufficio nazionale di investigazione (NNI) ungherese, dove è stato interrogato dalle autorità competenti. Secondo quanto riportato da fonti di stampa locali e internazionali, Karnesony si è limitato a leggere una dichiarazione ufficiale della posizione del Comune di Budapest, senza rispondere alle ulteriori domande poste dagli organi di polizia. Al momento non risultano sviluppi ulteriori: non vi sono elementi che facciano pensare a un procedimento giudiziario in corso nei suoi confronti né a sanzioni nei confronti dei partecipanti alla manifestazione del 28 giugno. La situazione resta comunque in evoluzione ed è costantemente monitorata.
Il Governo italiano riconosce la rilevanza del pieno rispetto, in Ungheria come in tutti gli Stati membri dell'Unione, dei principi dello Stato di diritto, valori fondamentali che rappresentano un pilastro del Trattato sull'Unione europea. Tali principi devono essere garantiti in modo sostanziale, pur nel rispetto dell'autonomia con cui ciascun ordinamento li declina nelle proprie legislazioni e prassi giudiziarie. In questa prospettiva, l'Italia mantiene un dialogo pragmatico con il Governo ungherese, nella convinzione che il confronto costruttivo e l'utilizzo degli strumenti previsti dai Trattati (come il meccanismo di condizionalità sui fondi UE introdotto con il regolamento 2020/2092) possano favorire progressi concreti e rafforzare il legame tra l'Ungheria e l'Unione. A titolo di esempio, si ricorda che la Commissione europea, nel dicembre 2023, ha valutato positivamente alcune riforme adottate dall'Ungheria in materia di indipendenza della magistratura, aprendo così allo sblocco parziale dei fondi precedentemente congelati (circa la metà dei 22,6 miliardi di euro). Dal 2019, inoltre, l'Italia partecipa al "dialogo sullo Stato di diritto", un esame annuale in sede di Consiglio affari generali fondato sulla logica della "revisione tra pari". Attraverso questo meccanismo si promuove un confronto aperto e uno scambio di osservazioni tra Stati membri e istituzioni dell'Unione, con l'obiettivo di prevenire l'insorgere o l'aggravarsi di criticità e di valorizzare le migliori pratiche, nel pieno rispetto dei principi di obiettività, non discriminazione e parità di trattamento.
SILLI GIORGIO Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale
25/09/2025