10/14/2025 | Press release | Distributed by Public on 10/14/2025 09:05
"L'assessore Latronico, nella penultima seduta di Consiglio regionale, ha presentato una relazione infarcita di concetti generici, lontani anni luce dalla drammatica situazione che vivono ogni giorno cittadine, cittadini, medici e operatori sanitari. Mentre si parla di stabilizzazioni e piani di riorganizzazione, la realtà è che la Basilicata non garantisce più nemmeno i livelli essenziali di assistenza. Gli ospedali sono allo stremo, i reparti chiudono, mancano medici, infermieri e specialisti, e i cittadini continuano a spostarsi fuori regione per ottenere una visita o un esame nei tempi minimi accettabili. Tutto questo mentre la Giunta regionale continua a raccontare una sanità che non esiste". Lo dichiarano le consigliere regionali del M5s, Alessia Araneo e Viviana Verri, che aggiungono:
"Lo confermano anche i dati dell'ultimo Rapporto Gimbe, che collocano la Basilicata agli ultimi posti in Italia per accesso alle cure. Nel 2024, oltre 60.000 lucani hanno rinunciato a prestazioni sanitarie, spesso per i tempi infiniti delle liste d'attesa o per l'impossibilità economica di rivolgersi al privato. È un numero enorme, che racconta una sanità che non cura più, ma seleziona chi può permettersi di pagare. La stessa Fondazione Gimbe evidenzia che la Basilicata è inadempiente rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza e si colloca in fondo alla classifica nazionale anche per la capacità di garantire servizi persino attraverso il privato convenzionato".
"In questo contesto - sottolineano le esponenti del M5s - le parole dell'assessore Latronico suonano come uno schiaffo alla realtà. Parlare di "prospettive di miglioramento" o di "percorsi di stabilità" quando migliaia di persone rinunciano alle cure e gli operatori sanitari lavorano in condizioni estreme significa negare l'evidenza. È la stessa logica di un governo regionale che da sei anni e mezzo naviga a vista, senza programmazione, senza visione e senza alcuna idea di sanità pubblica".
"Abbiamo ricordato in Aula che la Basilicata non ha bisogno di relazioni autoreferenziali, ma di un piano vero per ricostruire la sanità pubblica: più investimenti sul personale, sulle strutture periferiche, sulla medicina territoriale e sui servizi di prossimità. Serve una rete sanitaria pubblica capace di rispondere ai bisogni reali, non un sistema che accumula ritardi, disuguaglianze e promesse mancate, invece che continuare ad inaugurare ospedali privati. Finché la giunta Bardi - concludono - continuerà a confondere la propaganda con la programmazione, i lucani resteranno ultimi in tutto: negli ospedali, nelle liste d'attesa, nell'assistenza".