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09/24/2024 | News release | Distributed by Public on 09/24/2024 09:28

Tavola rotonda intelligenza artificiale e democrazia: retrospettiva

Tavola rotonda intelligenza artificiale e democrazia: retrospettiva

  • 24 settembre 2024
  • 3 minuti

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Una tavola rotonda per parlare di intelligenza artificiale e democrazia, analizzando i rischi e le possibili minacce, così come le opportunità. È successo lunedì 16 settembre al Dipartimento formazione e apprendimento / Alta scuola pedagogica, in occasione della Giornata Internazionale della Democrazia.

Docenti, ricercatrici e ricercatori, ma anche studentesse e studenti. Il pubblico presente al PalaCinema di Locarno lunedì scorso, in occasione della tavola rotonda organizzata dal Dipartimento formazione e apprendimento / Alta scuola pedagogica (DFA/ASP) della SUPSI, era folto e partecipativo. D'altronde, la serata annunciava come centro del dibattito due tematiche di grande attualità: intelligenza artificiale e democrazia.

Cosa significa essere democratici?

Si parla tanto della prima ultimamente, ognuno ha, bene o male, una sua opinione in merito. Ma parliamo ancora abbastanza della seconda? Il quesito è stato lanciato sul tavolo della riflessione dal Direttore del DFA/ASP, Alberto Piatti, che ha avuto l'onore e il compito di dare il là alla serata.
Cosa significa essere in grado di riflettere e agire democraticamente? Alla domanda è seguita anche una risposta che prende in considerazione le diverse attitudini e caratteristiche, nello specifico quattro, che secondo il Direttore costituiscono la base dell'agire democratico: la capacità di costruirsi un'idea fondata e plurale di un fenomeno complesso, la capacità di formulare, argomentare e rivedere una propria posizione, la capacità di ascoltare, accogliere e incorporare opinioni di altri, e infine la capacità di agire per il bene comune e di trovare compromessi.

Caratteristiche, queste, accomunate da alcuni tratti comuni come il tempo, la messa in gioco personale, il confronto con la diversità, e che contrastano in modo lampante con l'utilizzo più comune degli strumenti di intelligenza artificiale, che prevede invece la produzione, in maniera acritica, di risposte rapide basate su pezzi di contenuti che la rete ritiene essere la soluzione più probabile e spesso prodotte da persone diverse. Un processo che azzera la soggettività e l'originalità e che comporta potenzialmente un rischio molto alto: quello che le persone svaniscano in quanto individui unici e irripetibili.

Il fascino dell'intelligenza artificiale

Ma allora dobbiamo considerare l'IA come un mero hype della nostra epoca, da evitare o persino vietare? Non lo pensa Alberto Piatti, che ha chiuso il suo intervento sottolineando come gli strumenti di intelligenza artificiale potranno essere davvero un valido aiuto per favorire lo sviluppo della società democratica solo quando impareremo ad usarli per arricchire il nostro panorama conoscitivo e non per delegarlo, e non lo pensa nemmeno Luca Botturi, Professore in Media in educazione al DFA/ASP e fra i relatori della tavola rotonda.

Botturi ha sottolineato che la vera sfida è evitare di farsi risucchiare da macchine che ci insegnano come essere intelligenti e spiega al contempo il fenomeno di imitazione, decennale, per cui noi esseri umani crediamo consapevolmente o inconsciamente, che la macchina, per sua natura, sia perfetta, inconfutabile. È proprio qui che risiede il suo fascino: eliminando qualsiasi componente umana, la macchina sembra fornire solo soluzioni giuste, neutre, prive appunto di emozioni e dunque, perfette. Dobbiamo dunque far appello, come esseri umani, a ciò che più ci caratterizza e contraddistingue dalle macchine: lo spirito critico. Solo usando questo mezzo, unito all'educazione all'uso ragionato di questi strumenti, potremo davvero dire di saperli usare e controllare nel migliore dei modi. E questo, anche a scuola.

Silvia Giordano Cremonese, Professoressa in Reti complesse e pervasive presso il Dipartimento tecnologie innovative (DTI) della SUPSI, ha evidenziato che l'IA esiste ormai da molto tempo, quello che è cambiato, è la velocità e la quantità dei dati. Questo elemento è particolarmente cruciale nella riflessione sull'utilizzo di questa tecnologia applicata al contesto scolastico. Diventa in questo ambito fondamentale, ha continuato la relatrice, valorizzare presso gli studenti e le studentesse il processo di apprendimento, che richiede tempo, sguardo critico e talvolta più e più confronti. È necessario fornire ai ragazzi i mezzi e gli strumenti per poter analizzare le risposte fornite dalla macchina e questo passa necessariamente anche attraverso la formazione degli e delle insegnanti stessi che, oltre ad essere i trasmettitori del sapere alle nuove generazioni, sono e rimangono soprattutto delle persone che l'IA non potrà mai sostituire.

Workshop e spazio RSI per giovani creativi digitali

Oltre alla tavola rotonda serale, la Giornata ha visto la partecipazione di studentesse e studenti a Worskhop sul tema dell'intelligenza artificiale e delle sue implicazioni per la democrazia.
L'evento è stato inoltre anche l'occasione per inaugurare ufficialmente il nuovo spazio Wetube, che dopo Bellinzona e Mendrisio, è ora presente anche a Locarno. Wetube è uno spazio aperto della RSI dove le menti digitali più creative della Svizzera italiana possono creare, collaborare ed imparare insieme. Lo spazio offre eventi e risorse produttive di ultima generazione per aiutare giovani content creator, youtuber e appassionati videomaker a realizzare i loro progetti.