12/18/2025 | Press release | Distributed by Public on 12/18/2025 09:16
La nave Holger G, di proprietà della compagnia tedesca Reederei Gerdes, battente bandiera portoghese e carica di componenti per munizioni destinate a Israele, si trova attualmente nel Mediterraneo orientale, dopo aver attraversato lo stretto di Gibilterra. È attesa per una sosta al porto di Port Said, in Egitto, tra la metà e la fine di dicembre.
Amnesty International ha chiesto agli stati di impedire alla Holger G di attraccare nei loro porti, alla luce del chiaro rischio che il suo carico contribuisca al genocidio in corso nella Striscia di Gaza occupata, nonché a crimini di guerra e crimini contro l'umanità contro la popolazione palestinese.
Secondo informazioni riportate per la prima volta dal sito irlandese The Ditch, la nave di proprietà tedesca sta trasportando 440 tonnellate di componenti per munizioni da mortaio, proiettili e acciaio per uso militare destinati a grandi appaltatori israeliani della difesa, che forniscono ingenti quantità di armi all'esercito israeliano. Amnesty International ha successivamente verificato che la nave trasporta leghe metalliche utilizzate nei proiettili di artiglieria, oltre a quelli che con ogni probabilità sono sottosistemi e componenti utilizzabili in missili e razzi.
La Holger G è partita dall'India il 16 novembre. La destinazione del carico è Haifa, dove sarà consegnato al maggiore produttore di armi israeliano, Elbit Systems, nonché alla sua controllata IMI Systems.
Gli stati che facilitano il trasferimento di armi verso Israele agiscono in violazione dei loro obblighi ai sensi dell'art 1 delle Convenzioni di Ginevra e dell'art 6 del Trattato sul commercio delle armi, pertanto, devono intervenire con urgenza per impedire tutti questi trasferimenti. Inoltre, non rispettano l'obbligo di "adottare misure per prevenire relazioni commerciali o di investimento che contribuiscano al mantenimento della situazione illegale creata da Israele nel Territorio palestinese occupato", come indicato dalla Corte internazionale di giustizia nel suo parere consultivo del luglio 2024.
Anche le aziende coinvolte nella produzione, esportazione e spedizione di armi hanno obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e una responsabilità di rispettare i diritti umani, come previsto dai Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani. Tali principi impongono loro di astenersi dal contribuire a violazioni del diritto internazionale lungo l'intera catena del valore. Questa responsabilità è indipendente dagli obblighi in materia di diritti umani degli stati e va oltre il semplice rispetto delle leggi e dei regolamenti nazionali.
Amnesty International ha contattato Reederei Gerdes per un commento, ma al momento della pubblicazione non aveva ricevuto risposta. In precedenza, Amnesty International aveva contattato anche Elbit Systems in merito alla fornitura di armi all'esercito israeliano. L'azienda aveva sostenuto di operare nel rispetto della legge, rifornendo "un governo sovrano non sottoposto a sanzioni, riconosciuto dalla comunità internazionale", e che "non esiste alcuna base giuridica per limitare le nostre vendite".