Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation of the Italian Republic

09/12/2025 | Press release | Archived content

4-05602 On. Del Barba (IV) sul caso dell’artista Gao Zhen detenuto in Cina.


Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05602


presentato da

DEL BARBA Mauro

testo di

Mercoledì 23 luglio 2025, seduta n. 516

DEL BARBA. - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Per sapere - premesso che:

Gao Zhen, artista cinese di fama internazionale, componente del celebre duo artistico Gao Brothers, è detenuto in Cina dal 26 agosto 2024, arrestato a Pechino alla vigilia del rientro a New York, dove risiede abitualmente con la moglie e il figlio minore;

l'artista è titolare della Green Card statunitense per «Extraordinary Ability» dal 2011 e, negli ultimi anni, ha alternato la propria attività artistica e familiare tra la Cina e gli Stati Uniti;

l'accusa mossa nei suoi confronti è quella di aver «diffamato l'onore e la reputazione degli eroi e dei martiri» della Repubblica popolare cinese, ai sensi dell'articolo 299-bis del codice penale cinese, introdotto nel 2018 e applicato retroattivamente a opere artistiche da lui realizzate oltre un decennio fa, in evidente violazione del principio di irretroattività della legge penale sfavorevole, riconosciuto dal diritto internazionale e considerato fondamento dello Stato di diritto;

dopo l'arresto, la Procura di Sanhe ha offerto a Gao Zhen un accordo di patteggiamento con condanna a tre anni, che egli ha rifiutato ribadendo la propria innocenza e il carattere artistico e non criminoso delle proprie opere, e ha incaricato come legale difensore l'avvocato Mo Shaoping, noto per aver difeso in passato dissidenti e il Premio Nobel per la pace 2010 Liu Xiaobo;

la moglie e il figlio minore di Gao Zhen, cittadino statunitense nato a New York nel 2018, sono stati fermati dalle autorità cinesi e sottoposti a un regime di sorveglianza per oltre un mese con la contestazione generica di «minaccia alla sicurezza nazionale», misura che continua a impedire loro di rientrare negli Stati Uniti;

la permanenza forzata a Pechino del figlio minore, attualmente di sette anni, gli ha impedito di frequentare la scuola negli Stati Uniti, in violazione del suo diritto fondamentale all'istruzione e arrecando al bambino un danno emotivo e psicologico significativo;

la detenzione prolungata e senza processo dell'artista, così come le restrizioni alla libertà di movimento della moglie e del figlio minore, appaiono in contrasto con i principi fondamentali di libertà personale, di tutela del minore, di proporzionalità e di giusto processo sanciti dal diritto internazionale;

il caso ha attirato l'attenzione mediatica internazionale di testate quali BBC, CNN, New York Times e Le Monde, ha suscitato appelli pubblici da parte del Governo statunitense e dell'Unione europea per la sua liberazione, è stato sollevato in sedi multilaterali come il Consiglio diritti umani e la III Commissione dell'Assemblea generale Onu e ha generato una petizione popolare con oltre ventimila firme, promossa su piattaforme internazionali;

la Farnesina, in una nota ufficiale del 17 gennaio 2025, ha dichiarato che la vicenda è seguita nell'ambito dei dialoghi multilaterali UE-Cina e nei fora sui diritti umani, senza evidenziare, però, specifiche azioni diplomatiche a tutela dell'artista e della sua famiglia;

la vicenda solleva seri profili di violazione dei diritti umani e rischia di rappresentare un precedente grave in materia di repressione della libertà di espressione artistica -:

quali iniziative abbia già intrapreso, o intenda intraprendere, il Governo, nelle competenti sedi bilaterali e multilaterali, per sollevare presso le autorità cinesi il caso di Gao Zhen e per chiedere la revoca delle restrizioni imposte alla moglie e al figlio minore, alla luce delle violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali riscontrate, anche in coordinamento con partner europei e internazionali;

se non ritenga opportuno elevare il livello dell'azione diplomatica, anche attraverso l'ambasciata d'Italia a Pechino, mediante una nota ufficiale e colloqui eventualmente in coordinamento con partner europei e transatlantici, per mantenere alta l'attenzione internazionale sul caso e favorire una soluzione conforme ai diritti umani e alla libertà di espressione.
(4-05602)


Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 30 settembre 2025
nell'allegato B della seduta n. 539
4-05602
presentata da
DEL BARBA Mauro

Risposta. - Il signor Gao Zhen risulta detenuto dal 26 agosto 2024 con l'accusa di «vilipendio degli eroi e dei martiri cinesi», un reato introdotto nell'ordinamento cinese nel 2018 e applicato alla pregressa produzione artistica dell'interessato. La pena detentiva massima comminabile risulta essere di tre anni. L'artista si trova attualmente nel centro di detenzione di Sanhe (Hebei), in attesa di processo. Sua moglie, cittadina cinese, è soggetta a un divieto di uscita dalla Repubblica popolare cinese.
La vicenda è oggetto di monitoraggio nel quadro del coordinamento
in loco tra ambasciate europee e di altri Paesi like-minded. Essa è seguita in particolar modo dagli Stati Uniti, anche in ragione della cittadinanza statunitense del figlio dell'artista.
L'Unione europea si è attivata sul caso anche a seguito di un appello del fratello Gao Qiang ai vertici dell'Unione. Da ultimo, risulta che il caso del signor Gao Zhen sia stato nuovamente portato all'attenzione delle autorità cinesi da parte europea in occasione della sessione del dialogo UE-Cina sui diritti umani svoltasi il 13 giugno 2025 a Bruxelles.
In sede multilaterale, resta fermo il nostro sostegno ai difensori dei diritti umani, compresi coloro che operano in Cina. Durante l'ultimo esame di revisione periodica universale (UPR) del Consiglio diritti umani dell'organizzazione delle nazioni unite (45esima sessione dell'UPR nel gennaio 2024), la Cina è stata oggetto di diverse raccomandazioni da parte dell'Italia, tra cui quella di garantire la libertà di espressione e di permettere a giornalisti, difensori dei diritti umani e a organizzazioni non governative di operare liberamente e adeguatamente agli
standard internazionali.
Analoghe raccomandazioni sulla protezione della società civile sono state espresse dall'Unione europea a nome di tutti gli Stati membri in occasione della 58esima sessione del Consiglio diritti umani nel marzo 2025. Nel corso del dibattito generale sulle situazioni dei diritti umani che richiedono l'attenzione del Consiglio, l'Unione europea ha esortato la Cina a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto nazionale, inclusa la propria Costituzione, e del diritto internazionale, per rispettare, proteggere e realizzare lo stato di diritto e i diritti umani per tutti. È stata altresì richiesta l'immediata liberazione degli attivisti per i diritti umani tuttora detenuti, compreso il signor Gao Zhen.

Il Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Edmondo Cirielli.

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