Meno personale sanitario, più migranti illegali

Meno personale sanitario, più migranti illegali?

L'iniziativa sulla sostenibilità dell'UDC porterebbe al caos migratorio, economico e anche nella sicurezza. Questo testo porterebbe a un'immigrazione illegale incontrollata, mentre il personale sanitario e i lavoratori qualificati di cui il nostro Paese ha disperatamente bisogno non potrebbero più entrare in Svizzera. Il PLR si oppone fermamente e chiede un fronte unito per difendere la nostra sicurezza e la nostra prosperità.

Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati seguono il PLR e respingono chiaramente questo testo pericoloso dell'UDC. Questa decisione era attesa da tempo ed è giusta. È vero che l'opinione pubblica nel Paese è diventata più critica nei confronti dell'immigrazione. La questione è giustamente all'ordine del giorno dell'agenda politica. Tuttavia, l'iniziativa dell'UDC è talmente mal concepita che creerebbe enormi problemi. In parole povere: questa iniziativa mette in pericolo la sicurezza e la prosperità dei nostri concittadini.

Rinunciare all'assistenza sanitaria?

L'iniziativa inserirebbe nella Costituzione un limite demografico fisso e immutabile di 10 milioni di abitanti. I promotori dell'iniziativa non specificano come funzionerebbe nella pratica. Probabilmente, lo Stato assegnerebbe delle quote. Ma come, esattamente? E quali settori riceverebbero queste quote e quali dovrebbero invece rinunciare a nuovi lavoratori? Questo sistema genererebbe una burocrazia mostruosa.

Questa iniziativa priverebbe il nostro Paese di manodopera indispensabile per molti settori, tra cui ospedali, case di cura, edilizia, alberghiero-ristorazione, agricoltura e viticoltura, nonché numerose PMI. È evidente che questo testo danneggerebbe gravemente i nostri posti di lavoro e la nostra economia, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe per i nostri sistemi sociali, sanitari e previdenziali.

Aumentare l'immigrazione clandestina?

L'iniziativa non fermerebbe affatto l'immigrazione, anzi. Se approvata, l'iniziativa porrebbe fine agli accordi bilaterali II, ovvero gli accordi di Schengen e di Dublino in vigore da circa vent'anni e comporterebbe un massiccio aumento dell'immigrazione legata all'asilo. Concretamente, poiché la Svizzera non sarebbe più vincolata al sistema di asilo dell'UE, diventerebbe l'ultima speranza per tutti i richiedenti l'asilo del nostro continente. Infatti, la denuncia dell'accordo di Dublino consentirebbe ad esempio ad ogni migrante la cui domanda di asilo è stata respinta in Europa di presentarne una seconda in Svizzera. Molti di loro rimarrebbero per sempre.

Il nostro sistema d'asilo collasserebbe e la popolazione si ribellerebbe. La situazione della Gran Bretagna offre un esempio eloquente di come la politica migratoria di uno Stato possa andare male a seguito di un esperimento politico. Questo sarebbe l'effetto immediato di questa iniziativa che porterebbe al caos: invece di lavoratori qualificati provenienti dai paesi vicini, saremmo sommersi da richiedenti l'asilo provenienti da tutto il mondo.

Indebolire la nostra sicurezza?

L'iniziativa dell'UDC minaccia gravemente anche la sicurezza interna del Paese. Senza gli accordi bilaterali II, scomparirebbe anche il sistema d'informazione Schengen (SIS), che le nostre guardie di frontiera, la nostra polizia e i nostri servizi di intelligence consultano attualmente circa 350 000 volte al giorno. Il sistema SIS e la cooperazione in materia di sicurezza con i Paesi europei sono strumenti essenziali nella lotta contro la criminalità transfrontaliera, l'immigrazione clandestina, la mafia e il terrorismo. La Svizzera sarebbe quindi meno sicura e la popolazione sarebbe protetta solo in modo lacunoso e aleatorio.

Impegniamoci insieme per la Svizzera!

Dopo il voto finale di oggi al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati, è ormai certo che l'iniziativa dell'UDC sarà sottoposta a votazione il 14 giugno 2026. I sei mesi che ci separano da questa importante data rappresentano un'opportunità per il nostro Paese. Consentono alla popolazione di discutere in modo approfondito e aperto di immigrazione, dei suoi aspetti positivi e negativi. Offrono a tutti gli attori politici l'occasione di cercare risposte alle complesse questioni poste dall'immigrazione. Obbligano però anche l'UDC a presentare un concetto di attuazione concreto invece di slogan e consentono a tutti gli altri partiti di mettere temporaneamente da parte le loro divergenze e di far fallire questa iniziativa irresponsabile, che porterebbe al caos migratorio, economico e in materia di sicurezza. Il PLR è pronto e si impegnerà attivamente in questo dibattito.