11/07/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/07/2024 09:37
Berna, 07.11.2024 - 400 visitatori all'evento CLTR 2024 di Basilea. Quando il computer diventa un concorrente: a CLTR 2024 rappresentanti del mondo creativo, politico, economico e scientifico hanno discusso del rapporto tra attività creativa, intelligenza artificiale (IA) ed economia delle piattaforme.
Secondo un recente studio condotto da PwC Svizzera, quasi la metà dei professionisti della creatività utilizza già piattaforme di IA, quali ChatGPT, Midjourney, Amper Music o ElevenLabs. Questi tool vengono usati per svolgere compiti di routine, rappresentano un aiuto per le ricerche e una fonte d'ispirazione.
Tuttavia, per i creativi i generatori di IA sono più di un mero strumento: quando il software parla, canta, scrive e disegna, la macchina diventa un collega, un rivale o un concorrente. Ciò porta a interrogarsi su domande fondamentali, ad esempio su quale sia la posizione (giuridica) degli autori non umani nonché sul valore e la natura delle creazioni dell'ingegno.
Il 5 novembre ha avuto luogo a Basilea CLTR 2024, la prima manifestazione pubblica a livello nazionale sull'attività creativa, l'IA e l'economia delle piattaforme. 400 partecipanti dell'ambito politico, scientifico ed economico hanno discusso su come un settore, che impiega 300 000 persone e che contribuisce con circa il 2 per cento alla performance economica annua della Svizzera, intenda affrontare lo sviluppo vertiginoso nel campo dell'IA generativa e delle piattaforme.
«L'evento di oggi è solo l'inizio», ha affermato il consigliere federale Beat Jans, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), nel suo discorso di benvenuto al Congress Center di Basilea. Il fatto che CLTR 2024 abbia dato il via alla discussione sul tema è stato affermato anche da Catherine Chammartin, direttrice dell'Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (IPI), la quale ha aggiunto altresì che l'obiettivo finale è quello di trovare una soluzione che permetta di tutelare gli autori senza ostacolare l'innovazione.
Nelle cinque tavole rotonde sui temi lingua, immagine, musica, design e cinema si è dibattuto, tra l'altro, sullo status giuridico delle opere generate dall'IA. Parimenti al centro degli scambi sono stati la fame di dati dei generatori di IA e la questione se l'autore dell'opera usata per l'apprendimento da parte dei modelli abbia diritto a un compenso.
In seguito, Catherine Chammartin, ha affrontato in plenum le possibili misure regolamentative statali insieme a Nadine Adler Spiegel dell'Ufficio federale della cultura (UFC) e Bernard Maissen, direttore dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM).
Quest'ultimo ha parlato di «cambiamenti dolorosi» per molti professionisti in campo creativo, che non potranno essere evitati con la mera regolamentazione. La rappresentante del'UFC, Nadine Adler Spiegel, ha insistito sul fatto che gli operatori della cultura debbano mantenere anche in futuro il loro diritto a un equo compenso.
Spetta al Consiglio federale decidere come e dove il quadro giuridico svizzero debba essere modificato in concreto. Attualmente l'UFCOM sta preparando una panoramica dei possibili approcci in materia di regolamentazione dell'IA, che sarà presentata al Governo entro la fine dell'anno.
A proposito dell'IPI
L'IPI è il centro di competenza della Confederazione per tutte le questioni inerenti alla protezione di brevetti, marchi e design, alle indicazioni di provenienza e al diritto d'autore. Privati e aziende si rivolgono all'Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (IPI) per proteggere le loro innovazioni e creazioni dagli abusi. In aggiunta, l'IPI informa il pubblico sui sistemi di protezione.
Nell'ambito della proprietà intellettuale, l'IPI adempie un mandato politico, curando la preparazione di atti legislativi, offrendo consulenza alle autorità federali e rappresentando gli interessi della Svizzera nelle organizzazioni internazionali e nei confronti degli altri Paesi.
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Istituto Federale della Proprietà Intellettuale
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