04/12/2025 | News release | Distributed by Public on 04/12/2025 11:38
Un nuovo anno di bilanci per la Croce Rossa Italiana che, con la stipula nel 2018 della Convenzione Nazionale con il Ministero della Giustizia, rinnovata nel 2023, garantisce presso i Comitati aderenti lo svolgimento di attività lavorativa non retribuita da parte di persone imputate ammesse alla sospensione del procedimento con messa alla prova.
Costante in questi sei anni l'incremento delle adesioni da parte dei Comitati della CRI, che al 31 dicembre 2024 sono saliti dai 103 del 2018, ai 362 di fine 2024; 434 le sedi e 1574 i posti disponibili per i lavori di pubblica utilità.
L'istituto della messa alla prova viene introdotto nel codice penale con l'articolo 168bis (ex legge 67/2014) in base al quale il giudice, su richiesta dell'imputato, può sospendere il procedimento e disporre la messa alla prova subordinandola alla prestazione di lavoro di pubblica utilità (LPU), che consiste in una prestazione di lavoro, non retribuita, a ristoro della collettività. L'attività lavorativa, che generalmente tiene conto delle specifiche professionalità e attitudini lavorative della persona imputata, può essere svolta presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni. Ma anche enti e organizzazioni, comprese le internazionali, che operano in Italia, e che si occupino di volontariato, assistenza sociale o sanitaria.
I Comitati della CRI che aderiscono alla Convenzione rappresentano il 60% del totale dei comitati presenti sul territorio nazionale. Tra le regioni Lazio, Lombardia e Toscana sono quelle con il numero più alto di posti disponibili: nell'ordine 235, 208 e 194. Seguono le Marche con 128 posti, il Piemonte 144 e la Liguria 106.
Ulteriori dati che il monitoraggio rileva riguardano il numero di persone avviate a percorsi di Lpu, 1200 nel 2024, di cui l'83% uomini, e la nazionalità, 84% italiani. Le fasce di età, sono tutte rappresentate ma le percentuali più alte riguardano i 26-35enni, pari al 25%, e i 36-45enni, pari al 22%.
Le persone accolte nei Comitati sono state impiegate in prestazioni di lavoro di pubblica utilità per le seguenti finalità:
a) sociali e sociosanitarie nei confronti di persone alcoldipendenti e tossicodipendenti, diversamente abili, malati, anziani, minori, stranieri;
b) protezione civile, anche mediante soccorso alla popolazione in caso di calamità naturali;
e) manutenzione e fruizione di immobili e servizi pubblici, inclusi ospedali e case di cura, o di beni del demanio e del patrimonio pubblico, compresi giardini, ville e parchi, con esclusione di immobili utilizzati dalle Forze armate o dalle Forze di polizia;
f) specifiche competenze o professionalità del soggetto.
Le persone accolte nei Comitati sono state impiegate in più della metà dei casi, 56%, in attività sociali e sociosanitarie e nel 28% in attività di manutenzione e fruizione di immobili.
Un dato particolarmente significativo: il 17% delle persone che accedono alla messa alla prova decide di rimanere in contatto con le strutture in qualità di Volontario della Croce Rossa.
Infine, al monitoraggio hanno risposto 342 Comitati su 362 e di questi l'83% ha dichiarato di avere avuto ingressi di persone per lavori di pubblica utilità con finalità di messa alla prova nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2024.