10/08/2025 | Press release | Archived content
Interrogazione a risposta scritta 4-05834
GRIMALDI Marco
testo diMartedì 9 settembre 2025, seduta n. 526
GRIMALDI. - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
Aesha K.A. Balaha, Majd A. S. Abuhasanein, Shahd A.S. Abuhasanein, Zaina I.M.EI Helou, ammesse con borsa all'università di Siena dal novembre 2024 e Mohamed Timraz ammesso come tirocinante all'università di Parma dal maggio 2025, sono studentesse e studenti palestinesi, che vivono nella Striscia di Gaza e hanno formalizzato istanza di visto tramite la procedura agevolata adottata dal Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme, a seguito di un ricorso al Tar del Lazio da parte dall'associazione Legal Aid, in collaborazione con il programma Yalla Study;
questo gruppo di studenti è rappresentativo di una problematica che riguarda oltre un centinaio di studenti residenti nella striscia e con le medesime condizioni di ingresso in Italia che hanno presentato la richiesta di visto. La pre-istruttoria è ancora in corso e, all'esito della stessa, gli studenti dovranno recarsi presso l'Ambasciata d'Italia in Giordania, unica sede consolare materialmente raggiungibile per il rilascio del visto;
il consolato ha più volte precisato che l'uscita da Gaza è subordinata al nulla osta di «autorità estere» e che in diverse interlocuzioni e in sede giudiziaria, ha specificato trattarsi nulla osta di sicurezza da parte di Israele e al parere favorevole delle autorità giordane circa l'ingresso degli studenti sul proprio territorio;
il diritto allo studio non può essere subordinato a decisioni di altri Stati o ostacolato da silenzi e ritardi istituzionali;
dall'inizio dell'offensiva israeliana su Gaza nell'ottobre 2023, i ragazzi e le ragazze della Striscia, seppure selezionati grazie ai loro meriti per divenire studenti in atenei esteri, si scontrano con l'impasse, impermeabile alle loro speranze e alle loro legittime aspettative, della burocrazia e del formalismo. Eppure l'articolo 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Cedu) afferma che «Nessuno può essere privato del diritto all'istruzione». Si tratta di un vincolo internazionale che impegna l'Italia, quale Stato parte, a garantire che l'accesso all'istruzione superiore non sia ostacolato da impedimenti arbitrari;
già con interrogazione 4-05033 è stato attenzionato il Governo sui casi di Majd A.S. Abuhasanein, Shahd A.S. Abuhasanein, Zaina I.M.EI Helou, ma si richiedono risposte certe e veloci -:
se non ritengano utile promuovere una interlocuzione diretta con le autorità consolari italiane a Gerusalemme al fine di verificare i vincoli segnalati all'ottenimento dei visti e, eventualmente, assumere iniziative per rimuoverli;
se non intendano favorire, attraverso la rappresentanza diplomatica in Italia, un confronto istituzionale con il Console di Giordania per individuare una soluzione che consenta agli studenti di recarsi ad Amman e concludere l'iter di rilascio del visto;
se non ritengano urgente adottare iniziative per salvaguardare il diritto allo studio degli interessati e, di conseguenza, operare per assicurare la certezza del procedimento.
(4-05834)
Risposta scritta pubblicata Venerdì 17 ottobre 2025
nell'allegato B della seduta n. 549
4-05834
presentata da
GRIMALDI Marco
Risposta. - Il Governo italiano segue con la massima attenzione la grave situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, dove il conflitto in corso sta avendo impatti devastanti sulla popolazione civile, sulle infrastrutture e sull'accesso ai servizi essenziali, compreso quello relativo all'istruzione.
In risposta, il Governo ha prontamente promosso iniziative concrete come Food for Gaza e organizzato evacuazioni per accogliere in Italia bambini bisognosi di cure sanitarie e per permettere ricongiungimenti dei nuclei familiari. Negli scorsi giorni abbiamo inoltre attivato i primi «corridoi universitari» finalizzati all'arrivo in Italia di studenti e ricercatori che, attraverso borse di studio, sono iscritti presso nostri atenei.
Sul fronte degli aiuti umanitari, il Governo italiano ha stanziato oltre 110 milioni di euro per aiuti a Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est e trasportato migliaia di tonnellate di beni umanitari nella Striscia, continuando a lavorare in stretto raccordo con le Nazioni Unite per portare soccorso alla popolazione civile, nonostante le difficoltà di accesso umanitario.
Quanto alle evacuazioni, finora abbiamo accolto in Italia quasi 200 bambini, che vengono curati presso strutture ospedaliere italiane. In totale abbiamo consentito l'ingresso in Italia di più di 1.100 persone provenienti dalla Striscia. Sono numeri che fanno dell'Italia il primo Paese al mondo per operazioni sanitarie da Gaza, insieme a Turchia, Emirati, Qatar ed Egitto.
Il Governo è fortemente impegnato anche sul fronte dell'istruzione. Complessivamente, sono oltre 200 gli studenti palestinesi che hanno ricevuto borse di studio a vario titolo dal sistema delle università italiane. Consentiranno agli studenti residenti nei Territori Palestinesi di accedere, a partire dall'anno accademico 2025/2026, a corsi di laurea in Italia e frequentare corsi propedeutici di lingua e cultura italiana, organizzati dagli atenei aderenti.
Per quanto riguarda gli studenti residenti nella Striscia di Gaza beneficiari di borse di studio presso università italiane, in questi mesi il Governo ha mantenuto un costante e intenso dialogo con Israele e Giordania, al fine di individuare modalità concrete di assistenza. L'autorizzazione da parte di questi Paesi è infatti imprescindibile per consentire l'uscita dalla Striscia e il transito verso la Giordania, passo necessario per raggiungere l'Italia, come già avvenuto in occasione di alcuni precedenti trasferimenti umanitari.
Grazie al costante impegno della Farnesina, l'Italia è stato il primo Paese ad attivare un corridoio specificamente dedicato a studenti e ricercatori palestinesi. Questi «corridoi universitari» permettono agli studenti palestinesi di Gaza, beneficiari di borse di studio presso atenei italiani, di trasferirsi nel nostro Paese per proseguire il loro percorso accademico. Contribuiremo così a formare la futura classe dirigente dello Stato di Palestina.
Un primo gruppo, composto da 39 studenti e loro familiari, tra cui figurano le studentesse e il tirocinante richiamati nella sua interrogazione, ha già raggiunto l'Italia lunedì scorso, accompagnati personalmente dal Ministro dell'università e della ricerca, Anna Maria Bernini. Il trasferimento è avvenuto con il sostegno della CRUI, grazie ai finanziamenti dell'Unione europea e dei voli messi a disposizione dalla Guardia di finanza e della Protezione civile.
Attendiamo a breve l'arrivo nel nostro Paese di ulteriori studenti che potranno finalmente lasciare la Striscia e ricominciare così in Italia a costruire il proprio futuro.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Maria Tripodi.