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Interrogazione a risposta scritta 4-01308
CELESTINO MAGNI
mercoledì 3 luglio 2024, seduta n.205
MAGNI, CUCCHI, DE CRISTOFARO - Ai Ministri della difesa, degli affari esteri e della cooperazione internazionale e delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che da organi di stampa si apprende che si susseguono a Montichiari (Brescia) le partenze di carichi di merci pericolose, quali armi ed esplosivi, dall'aeroporto "Gabriele d'Annunzio" e i lavoratori aeroportuali sono in stato di agitazione per protestare contro il transito di armi e armamenti di qualsiasi tipo attraverso l'aeroporto stesso;
considerato che:
sussiste un rischio elevato per la sicurezza dei lavoratori derivante dall'attività di movimentazione di merci pericolose (armi ed esplosivi) nell'aeroporto di Montichiari, l'attività di carico e scarico di armi, razzi, missili ed esplosivi in dotazione ai militari;
i lavoratori non vogliono essere complici delle guerre in corso nel mondo, rifiutando di partecipare al trasporto di armi con voli militari travestiti da voli civili;
i lavoratori aeroportuali denunciano che continuano a subire le conseguenze delle scelte del Governo, mentre i salari rimangono tra i più bassi d'Europa e si spendono miliardi di euro in armamenti, mentre sanità e servizi pubblici subiscono tagli inaccettabili,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti descritti;
se non ritengano di assoluta priorità, a giudizio degli interroganti in ragione della grave situazione esistente in Ucraina e nella striscia di Gaza, chiarire la posizione del Governo italiano in merito alle esportazioni di armamenti nonché spiegare la prosecuzione del commercio d'armi con Israele;
se siano a conoscenza delle denunce e delle segnalazioni dei lavoratori aereoportuali riguardanti il transito di armi attraverso l'aeroporto di Montichiari e quali risposte siano state date a tali segnalazioni, nonché quali provvedimenti siano stati presi o siano in programma per impedire l'utilizzo di aeroporti civili per il transito di armi e materiali militari, al fine di evitare il coinvolgimento dei lavoratori civili in attività potenzialmente pericolose ed eticamente discutibili;
se non ritengano opportuno presentare alle Camere un nuovo rapporto sul rilascio delle autorizzazioni alle esportazioni di armi, per verificare quali altri Paesi siano stati eventualmente destinatari di armamenti, in contrasto con la legge italiana;
se intendano adoperarsi nelle opportune sedi internazionali, al fine di compiere e far compiere passi di distensione e di blocco dei bombardamenti.
(4-01308)
Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 113.
all'Interrogazione a risposta scritta 4-01308
Risposta. - La legge n. 185 del 1990 ha istituito l'Autorità nazionale UAMA quale organismo competente per il rilascio delle autorizzazioni per l'interscambio dei materiali d'armamento. Le operazioni oggetto della legge devono essere conformi alla politica estera e di difesa dell'Italia e vengono pertanto autorizzate nell'ambito delle direttive del Governo. Le richieste delle società a UAMA per ottenere le licenze di esportazione dei materiali d'armamento sono esaminate in modo rigoroso e articolato, caso per caso, sulla base della normativa nazionale, europea e internazionale.
Per quanto riguarda le esportazioni di materiali d'armamento verso l'Ucraina, l'UAMA è chiamata ad autorizzare i trasferimenti che sono il risultato delle trattative commerciali condotte dalle società del comparto difesa. Tali richieste di esportazione vengono analizzate caso per caso e, se sussistono i requisiti, autorizzate; per quanto concerne l'Ucraina, tenendo anche in considerazione il fatto che il Paese si trova in stato di conflitto armato perché sta esercitando il proprio diritto alla legittima difesa riconosciuto dall'art. 51 della carta ONU.
Sulla questione dell'esportazione di armi verso Israele, l'approccio del Governo è stato sin da subito in linea con la normativa nazionale, europea e internazionale. Come è stato riferito più volte in Parlamento, al momento in cui è iniziato il conflitto, l'Italia ha bloccato tutte le nuove autorizzazioni all'esportazione di materiali d'armamento: sono stati esaminati caso per caso gli impegni precedenti e, in base alle caratteristiche del materiale, una licenza è stata prima sospesa e poi revocata in via cautelativa, mentre sono stati inviati in Israele solo materiali che non potessero essere utilizzati contro la popolazione civile. Quello adottato dal Governo è dunque un approccio particolarmente restrittivo e rigoroso, che si intende mantenere.
Per quanto riguarda la verifica dei Paesi destinatari di armamenti, ai sensi dell'art. 5, comma 1, della legge n. 185, il Presidente del Consiglio dei ministri invia al Parlamento una relazione entro il 31 marzo di ciascun anno in ordine alle operazioni autorizzate e svolte l'anno precedente. Anche nel 2025, è stata inviata al Parlamento la relazione relativa al 2024.
In merito alle segnalazioni dei lavoratori aeroportuali riguardanti il transito di materiale bellico attraverso l'aeroporto di Montichiari, l'Ente nazionale per l'aviazione civile è stato interessato del tema già nel 2023. In particolare, è agli atti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una comunicazione trasmessa dalla società di gestione Verona Brescia Garda aeroporti S.p.A. ai Ministeri competenti, alla Regione Lombardia, al prefetto di Brescia e all'ENAC, a seguito di una deliberazione assunta dal Consiglio comunale di Castenedolo (Brescia), con la quale venivano espresse preoccupazioni per i potenziali rischi connessi alla movimentazione di materiale bellico in un contesto civile. Nella comunicazione, la società di gestione ha confermato che le operazioni condotte presso lo scalo si svolgono nel rispetto della normativa vigente, con l'adozione delle misure di sicurezza previste, evidenziando altresì che la tutela dell'incolumità del personale e della cittadinanza è considerata un obiettivo prioritario. Per quanto di competenza, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha provveduto a coinvolgere l'ENAC, cui compete la vigilanza sull'adeguatezza della formazione e delle qualificazioni professionali del personale addetto alla movimentazione di merci pericolose negli scali aeroportuali. L'ENAC ha confermato dì esercitare le proprie funzioni per quanto concerne i profili tecnici afferenti alla sicurezza, con particolare riguardo alla verifica della corretta formazione e abilitazione del personale impiegato.
Si conferma, infine, che i Ministeri e le amministrazioni competenti continueranno a monitorare la situazione.
CIRIELLI EDMONDO Vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
22/09/2025