Fondazione CIMA - Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale

08/19/2025 | News release | Distributed by Public on 08/19/2025 00:52

World Humanitarian Day 2025: la scienza incontra l’aiuto umanitario

Ogni giorno, nel mondo, milioni di persone vivono in condizioni di vulnerabilità crescente a causa di eventi estremi, conflitti, disuguaglianze, cambiamenti climatici. Il 19 agosto, in occasione del World Humanitarian Day, si celebra il coraggio di chi opera in prima linea nelle crisi umanitarie. Sebbene Fondazione CIMA sia un ente di ricerca, abbiamo molto in comune con gli obiettivi finali di chi opera in ambito umanitario: la protezione delle persone e degli ecosistemi.

Infatti, alla base di molte delle attività di Fondazione CIMA c'è la convinzione che la conoscenza possa essere una forma di protezione. Sistemi di allerta precoce, strumenti di previsione e tecnologie di osservazione ambientale non sono solo il prodotto di anni di ricerca: possono essere strumenti umanitari. In contesti segnati da fragilità, conflitti o povertà, rappresentano una possibilità concreta di prevenire danni, ridurre impatti, salvare vite.

Ed è qui che il lavoro scientifico incontra l'aiuto umanitario: un aiuto a volte invisibile ma determinante. Perché non lascia tracce evidenti come un intervento di primo soccorso o la distribuzione di beni, ma costruisce nel tempo le condizioni per cui quel soccorso, un giorno, non sia più necessario o sia più tempestivo ed efficace.

Allertamento in luoghi di conflitto armato

In Sudan, con il progetto APIS, finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Fondazione CIMA ha contribuito allo sviluppo di sistemi di allerta precoce per le alluvioni e la siccità, integrando tecnologie avanzate con il sapere locale. In un contesto segnato da gravi crisi umanitarie, l'accesso tempestivo a informazioni affidabili può fare la differenza tra la sicurezza e la perdita, tra la resilienza e l'abbandono.

In Ucraina, nell'ambito del progetto PPRD East 3 finanziato dall'Unione Europea, Fondazione CIMA ha realizzato - in collaborazione con la Croce Rossa Italiana - un sistema di Impact Based Forecast per supportare la pianificazione delle attività umanitarie.

Il bollettino meteorologico, emesso quotidianamente e distribuito a 14 istituzioni partner, integra otto variabili critiche (tra cui temperatura, vento, precipitazioni e neve) con indicatori umanitari come la presenza di IDP, cliniche mobili e centri rifugiati. Le previsioni, disponibili fino a 144 ore, coprono 24 regioni ucraine e includono anche aree confinanti. Questo strumento è utilizzato per migliorare la tempestività e l'efficacia della risposta sul campo. Parallelamente, Fondazione CIMA ha elaborato mappe multi-rischio che incrociano dati su alluvioni, incendi boschivi e presenza di ordigni inesplosi (UXO), per identificare le aree più vulnerabili a effetti a cascata e rafforzare la protezione civile in un contesto altamente complesso.

Early Warning e il rischio di displacement

Nel bacino del Nilo, attraverso collaborazioni con i centri meteo-idrologici nazionali e regionali e progetti condotti con IGAD-ICPAC, Fondazione CIMA lavora per rafforzare la capacità delle istituzioni di affrontare i rischi climatici emergenti. I modelli sviluppati consentono di anticipare l'evoluzione di fenomeni estremi, sostenendo decisioni rapide, coordinate ed efficaci. Anche questo è aiuto umanitario: fornire gli strumenti perché le comunità possano agire prima, e non dopo.

Dal 2024, con il progetto Ready2Act, Fondazione CIMA ha promosso un programma di formazione rivolto al personale delle agenzie nazionali di gestione del rischio nei paesi del Corno d'Africa. L'obiettivo è quello di rafforzare le capacità operative nei settori della preparazione, risposta e gestione delle emergenze, attraverso strumenti pratici e un approccio condiviso al disaster risk management. La formazione include moduli su early warning, sistemi di comando e controllo, logistica e protezione delle comunità vulnerabili, contribuendo a costruire un linguaggio comune e interoperabile tra attori tecnici e istituzionali a livello regionale.

©Francesco Bellina for WeWorld

Sempre nel contesto della regione IGAD, nel Corno d'Africa, Fondazione CIMA collabora anche con l'Internal Displacement Monitoring Centre (IDMC) allo sviluppo di metodologie per valutare il rischio di spostamento forzato delle popolazioni a causa di eventi climatici estremi, come alluvioni e cicloni. Èstato realizzato un modello probabilistico in grado di stimare i flussi di displacement integrando variabili fisiche, socio-economiche e percettive. In aree pilota come il Sudan, il modello è stato testato per valutare strategie di mitigazione attraverso un approccio agent-based, che considera anche i comportamenti, la conoscenza del rischio e le esperienze pregresse delle popolazioni coinvolte.

Una scienza a servizio della cooperazione e della dignità umana

L'impegno di Fondazione CIMA nei contesti umanitari è il risultato di oltre un decennio di attività sviluppate in collaborazione con la Cooperazione Italiana, i partner internazionali e le autorità locali. Dal supporto alla riduzione del rischio nei Caraibi nel 2010, agli interventi in Sudan, Libano, Vietnam, Etiopia e Mozambico, fino ai progetti futuri nei Balcani, in Libia e nel Sud-Est Asiatico, la Fondazione ha costruito strumenti, competenze e relazioni per rafforzare la resilienza delle comunità esposte a rischi complessi e multidimensionali. Un impegno che evolve nel tempo ma resta coerente nella visione: mettere la scienza al servizio della sicurezza, della cooperazione e della dignità umana.

L'approccio adottato da Fondazione CIMA, in ogni progetto, si fonda infatti su una visione etica della scienza: una scienza che ascolta, che collabora, che rafforza. Una scienza che non impone, ma mette a disposizione. Che riconosce il valore del sapere locale e lo integra con quello globale.

In questo World Humanitarian Day, Fondazione CIMA ricorda che dietro ogni algoritmo, ogni dataset, ogni modello predittivo, ci sono persone. Persone che agiscono, che collaborano, che si prendono cura. E che credono in una scienza al servizio dell'umanità.

Fondazione CIMA - Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale published this content on August 19, 2025, and is solely responsible for the information contained herein. Distributed via Public Technologies (PUBT), unedited and unaltered, on August 19, 2025 at 06:52 UTC. If you believe the information included in the content is inaccurate or outdated and requires editing or removal, please contact us at [email protected]