11/13/2025 | Press release | Distributed by Public on 11/13/2025 03:02
Due importanti aggiornamenti del Piano per l'assetto idrogeologico (Pai) sono stati approvati dalla conferenza operativa dell'Autorità di bacino della Presidenza della Regione Siciliana: riguardano i comuni di Alcamo, nel Trapanese, e di Leonforte, in provincia di Enna. Entrambi i centri, coinvolti da recenti eventi alluvionali, sono stati dichiarati "siti di attenzione" con l'applicazione dei livelli massimi di rischio e pericolosità. Le aree colpite sono state perimetrate d'ufficio da parte della struttura regionale.
Ad Alcamo, le forti precipitazioni di settembre, favorite dall'impermeabilizzazione del suolo, hanno causato l'allagamento di una vasta zona urbana, nei pressi di piazza Ciullo, che si è poi esteso anche all'area della chiesa di Maria Santissima dei Miracoli. A Leonforte, invece, il 19 agosto scorso, un nubifragio aveva provocato la piena del torrente Crisa, il cui alveo era occupato da una serie di guadi.
Su proposta del segretario generale dell'Autorità di bacino Leonardo Santoro, inoltre, un analogo provvedimento di revisione del Pai è stato rinviato per quanto concerne il comune di Licata, in provincia di Agrigento, alla luce delle recenti forti precipitazioni che hanno aggravato il quadro complessivo di rischio.
Per i comuni coinvolti dai provvedimenti scatteranno ulteriori vincoli idrogeologici e idraulici che dovranno essere tenuti in considerazione nei futuri processi di urbanizzazione. Nel corso della riunione di ieri, inoltre, la conferenza operativa ha approvato altri nove aggiornamenti del Pai, sempre proposti dalle amministrazioni comunali.
Continua, dunque, il monitoraggio da parte dell'Autorità di bacino dei reali livelli di rischio idrogeologico e idraulico. Nuove perimetrazioni sono state di recente inserite nell'isola di Stromboli e nel comune di Misiliscemi, nel Trapanese: tali vincoli impediscono, tra l'altro, l'esecuzione di nuove edificazioni, anche in assenza di apposite richieste da parte delle amministrazioni comunali. La delimitazione di nuove aree di questo tipo consente ai Comuni di proporre sulla piattaforma Rendis (Repertorio nazionale del dissesto), gestita dall'Autorità di bacino, progetti per la mitigazione del rischio.