01/15/2025 | Press release | Distributed by Public on 01/15/2025 15:05
Commentando la notizia del cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas e in vigore dal 19 gennaio, la segretaria generale di Amnesty International Agnès Callamard ha dichiarato:
"Il raggiungimento del cessate il fuoco darà un po' di respiro alle vittime palestinesi del genocidio israeliano. Ma arriva amaramente in ritardo".
"Per le persone palestinesi, che hanno subito oltre 15 mesi di bombardamenti devastanti e incessanti, che sono state sfollate ripetutamente dalle loro case e che hanno lottato per sopravvivere in tende improvvisate senza acqua, cibo e beni essenziali, l'incubo non terminerà anche quando le bombe avranno cessato di cadere".
"Per le persone palestinesi che hanno perso innumerevoli cari, le cui intere famiglie in molti casi sono state spazzate via o che hanno visto le loro abitazioni ridotte in macerie, la fine dei combattimenti non significherà iniziare a rimettere insieme le loro vite distrutte o a curare i loro traumi".
"Il ritorno in libertà degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi darà sollievo alle loro famiglie in Israele e nel Territorio palestinese occupato ma non porrà fine all'incubo che hanno vissuto in prigionia".
"Non c'è tempo da perdere. I continui e deliberati dinieghi e ostacoli posti da Israele all'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza hanno causato livelli senza precedenti di fame tra la popolazione civile. Bambine e bambini ne sono morti. La comunità internazionale, che finora ha vergognosamente fallito nel cercare di persuadere Israele a rispettare i suoi obblighi internazionali, adesso deve assicurare che Israele consenta immediatamente che prodotti salvavita arrivino con urgenza in ogni zona della Striscia di Gaza per garantire la sopravvivenza della popolazione palestinese: ciò comprende far entrare forniture mediche vitali per curare le persone ferite e quelle malate e facilitare l'urgente ripristino delle strutture sanitarie e di altre infrastrutture di fondamentale importanza".
"Se il blocco illegale israeliano nei confronti della Striscia di Gaza non sarà immediatamente rimosso, la sofferenza non potrà che continuare. Sarà altresì necessario garantire urgentemente l'accesso di osservatori indipendenti sui diritti umani nella Striscia di Gaza per individuare le prove e documentare l'entità delle violazioni dei diritti umani".
"Per le persone palestinesi che hanno perso così tanto ci sarà ben poco da celebrare se non otterranno giustizia e riparazione per gli orribili crimini che hanno subito".
"Se le cause di fondo di questo conflitto non saranno affrontate, palestinesi e israeliani non potranno neanche iniziare a sperare in un futuro migliore costruito sui diritti, sull'uguaglianza e sulla giustizia. Israele deve smantellare il brutale sistema di apartheid che sta imponendo per spossessare e dominare i palestinesi e deve porre fine alla sua illegale occupazione del Territorio palestinese occupato una volta per tutte. Gli stati terzi hanno un ruolo cruciale da svolgere per porre fine all'impunità israeliana e ripristinare un minimo di fiducia nel primato della legge".