Italian Government - Presidency of the Council of Ministers

11/12/2025 | Press release | Distributed by Public on 11/12/2025 07:53

Piano Mattei e Global Gateway, videomessaggio del Sottosegretario Mantovano al Parlamento europeo

Grazie a voi. Grazie in modo particolare all'Onorevole Fidanza.
Già nel suo primo discorso alla Camera dei deputati da Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni lanciò la necessità di "un "piano Mattei" per l'Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane" per rimuovere le cause profonde della migrazione irregolare e per contrastare il dilagare del radicalismo jihadista. Le sue parole furono tuttavia accolte con scetticismo da una parte del mondo politico e dei commentatori. Vi fu chi parlò di "scatola vuota" o di "mero slogan".
A distanza di qualche anno i fatti dimostrano che non è stato uno slogan, a ottobre dello scorso anno, vi è stata la prima semina su vasti territori algerini prima deserti, recuperati proprio grazie alle prime applicazioni del Piano Mattei. Il progetto congiunto di Bonifiche Ferraresi e del Fondo Nazionale per gli Investimenti algerino, di oltre 400 milioni di euro, sta rendendo progressivamente coltivabile un'area, prima desertica, di 36.000 ettari: un'iniziativa che, secondo le stime di The European House - Ambrosetti, porterà alla produzione di 40-45 mila tonnellate annue di cereali e legumi, con un impatto su circa 600mila persone beneficiarie, con oltre 6.000 lavoratori locali impiegati, di cui 1.500 a tempo indeterminato.
Dall'ottobre 2024 si sono moltiplicati gli esempi di concretezza del Piano Mattei. Non soltanto nel settore dell'agricoltura. Pensiamo all'intelligenza artificiale: a giugno scorso, il Ministro Urso ha inaugurato a Roma, nella sede Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, l'A.I. Hub per lo sviluppo sostenibile, piattaforma nata nell'ambito della Presidenza italiana del G7, con l'obiettivo di sostenere l'ecosistema imprenditoriale africano maggiormente coinvolto nelle nuove tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale.
Questa concretezza di risultati ha permesso alle nazioni africane di tornare a fidarsi di noi, dopo la lunga disillusione nei confronti dell'Europa e dell'Occidente in generale che per troppi anni le aveva spinte con decisione tra le braccia di potenze come Russia e Cina.
Il mutamento di percezione è confermato dalle richieste di adesione al Piano, siamo passati in pochi mesi dai primi 9 paesi coinvolti, a 14. In un contesto geopolitico come quello attuale, sono segnali importanti.
Consapevoli di questo, all'inizio del 2025 abbiamo impresso al Piano Mattei un ulteriore salto di qualità, attraverso la più strutturata integrazione con la strategia europea del Global Gateway. Una scelta che permetterà di avere più risorse a disposizione.
La determinazione nel procedere in questa direzione è emersa fin dal vertice "Global Gateway - Piano Mattei", che si è tenuto a Roma lo scorso 20 giugno, co-presieduto dalle Presidenti Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen, che ha formalizzato questo cambio di passo: all'esito del vertice sono state siglate 11 intese ed è stato annunciato un finanziamento complessivo pari a 1,2 miliardi di Euro per infrastrutture energetiche, digitali e agroalimentari.
Il legame tra Piano Mattei e Global Gateway si è già strutturato anche sul piano organizzativo. Per rafforzare le sinergie, sin dal gennaio di quest'anno un funzionario della Commissione Europea è in distacco alla struttura di Palazzo Chigi incaricata dell'attuazione del Piano.
Perché l'integrazione tra Piano Mattei e Global Gateway funzioni, sarà però necessario prestare attenzione a un punto dirimente: preservare lo spirito del Piano, e cioè il suo carattere paritario, aperto, pragmatico. Perché è questo tratto che lo ha reso credibile agli occhi delle nazioni africane.
Questo significa assicurare che, anche nei loro prossimi sviluppi, il Piano Mattei e il Global Gateway:

  • mirino ad affrontare e a risolvere problemi concreti - la stagnazione economica, la fame, l'instabilità politica, l'insicurezza - e non miri invece, come ammoniva Papa Francesco, a imporre forme di "colonialismo ideologico" su temi sensibili e divisivi, che trasferiscano unilateralmente al mondo africano i nostri modelli di vita;
  • in secondo luogo la cooperazione deve produrre progetti che siano definiti da sinceri confronti con i nostri partner africani, in cui vengono ascoltate le esigenze che loro rappresentano, e non a partire dalle idee di qualche esperto "illuminato" chiuso in una stanza di una qualche istituzione europea o occidentale.

Non si tratta di questioni di principio, ma di sostanza.
L'approccio pragmatico, aperto e paritario del Piano ha permesso, tra le altre cose, di trovare insieme ai Paesi africani nuove soluzioni per venire incontro alle difficoltà di finanza pubblica in cui essi versano. Ascoltando le richieste di molte Nazioni africane - non soltanto quelle rientranti nel Piano Mattei ma anche di altre, con particolari esigenze - si è lavorato per una iniziativa concreta, ampia e di lungo periodo di conversione del debito bilaterale per un totale di 235 milioni di euro nei prossimi 10 anni. Sono risorse che i nostri partner potranno concentrare sullo sviluppo interno in luogo della restituzione nei confronti dell'Italia, secondo priorità concordate congiuntamente.
Se sapremo preservare questo spirito, il Piano Mattei e il Global Gateway potranno rappresentare davvero un nuovo, storico, capitolo delle politiche europee nello scenario globale, permettendo all'Europa di tornare sulla scena geopolitica da protagonista, con la propria specificità. È un'opportunità che le nazioni africane hanno dimostrato di considerare con grande attesa, e che sarebbe un peccato disperdere e credo che la vostra riflessione di oggi vada esattamente in questa direzione e per questo vi ringrazio.

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