01/08/2025 | News release | Distributed by Public on 01/08/2025 10:02
.
Per contrastare alla radice la violenza contro gli operatori sanitari che - già in questi primi giorni dell'anno si è fatta sentire con episodi di aggressioni a Roma, Napoli, Catania - serve anche potenziare la risposta dei servizi sanitari ai cittadini e agire sulla crescita culturale, promuovendo il rispetto verso chi offre assistenza. Questa, in sintesi, la riflessione, all'Adnkronos Salute, di Silvestro Scotti sul fenomeno che non accenna a diminuire. Purtroppo, continua Scotti, "è evidente che nel momento in cui i medici sono sempre meno, il cittadino percepisce una minore risposta ai propri bisogni in momenti in cui l'emotività può essere particolarmente intensa. Questo ovviamente non giustifica in nessun modo un'aggressione ma non si può non tenerne conto quando si valutano le cause del problema. Per questo il sistema va potenziato nell'offerta, va potenziato nell'organizzazione. E va strutturato un modello di educazione culturale all'utilizzo dei servizi". Altrimenti "il rischio è una sempre maggiore conflittualità che si accompagna anche a una sempre maggiore sofferenza del personale sanitario, stremato da condizioni di lavoro difficili". Tutto questo "rischia di mettere fortemente in discussione la relazione con i pazienti. Di solito l'operatore sanitario, in una società civile normale, riceve rispetto per il servizio che offre. Attualmente, invece, viene considerato sempre di più come un mero tecnico che deve eseguire una mansione che il cittadino richiede, non valutare la reale necessità clinica del paziente. E' una questione culturale e su questa leva è fondamentale agire", conclude.
Fonte Adnkronos