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09/11/2025 | Press release | Distributed by Public on 09/12/2025 05:49

Come investire in obbligazioni

Le obbligazioni possono essere uno strumento finanziario relativamente sicuro per investire, con un rischio di credito piuttosto contenuto. Scopriamo le tipologie di obbligazioni e le più sicure.

Cosa sono le obbligazioni?

Le obbligazioni sono strumenti finanziari che rappresentano un prestito fatto dall'investitore a un emittente, che può essere uno Stato, un ente pubblico o una società privata. In cambio, l'investitore riceve interessi periodici, detti cedole, e la restituzione del capitale alla scadenza. Sono definite in inglese bond e hanno una durata, e quindi una scadenza, che va dai 2 ai 30 anni, a breve, medio e lungo termine

Chi emette le obbligazioni lo fa per raccogliere liquidità, destinata a finanziare attività operative, progetti di sviluppo o coprire debiti pregressi. In Italia, tra i principali emittenti ci sono il Tesoro (BOT, BTP, CCT), banche, assicurazioni e grandi società quotate.

Le obbligazioni si dividono in due grandi categorie.

Tipo di obbligazione Descrizione
Obbligazioni ordinarie A tasso fisso: l'investitore conosce sin dall'inizio l'ammontare delle cedole. Sono adatte a chi vuole stabilità e prevedibilità. A tasso variabile: la cedola è legata a un indice di riferimento, come l'Euribor o l'inflazione. Offrono maggiore protezione nei periodi di rialzo dei tassi.
Obbligazioni strutturate Le obbligazioni strutturate combinano una componente obbligazionaria ordinaria (che garantisce la restituzione del capitale a scadenza) con un contratto derivato, che lega la remunerazione all'andamento di un indice, di una valuta o di un paniere di azioni. Sono strumenti più complessi, utilizzati soprattutto da investitori esperti.

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Quanti tipi di obbligazioni esistono?

Con maggiore puntualità, nel loro complesso le tipologie di obbligazioni sono:

  • convertibili in azioni, a metà strada tra obbligazioni e titoli azionari. Prevedono il diritto al rimborso del capitale o il diritto alla sottoscrizione di azioni
  • eurobond o euro obbligazioni, in cui l'ente emittente si trova in uno Stato diverso, e con altra legislazione, rispetto all'acquirente
  • indicizzate, quando sono emesse da società e hanno un interesse, oppure un valore di rimborso variabile, sulla base di un parametro stabilito all'emissione
  • subordinate, o bond subordinati che permettono un rimborso in via residuale. Consentono il rimborso di capitale e interesse, in caso di insolvenza della società, solo dopo il rimborso delle obbligazioni non subordinate
  • strutturate e con interesse variabile. Sono conseguenza di una combinazione tra obbligazione ordinaria e un contratto derivato o più contratti derivati. Maggiore rischio, dunque, e potenziale rendimento maggiore
  • callable, che permettono un rimborso del capitale anticipato. Il prestito ritorna all'investitore con clausole che sono stabilite al momento dell'emissione
  • warrant perché insieme al titolo è presente un warrant, un buono di opzione, con il diritto di acquisto o sottoscrizione azionaria della società stessa o di ulteriori società con prezzo e tempi prestabiliti
  • zero coupon, quindi privi di cedola, di interesse. La differenza tra prezzo di rimborso e di emissione determinerà il rendimento.

A margine si indica anche la possibilità di investire in fondi obbligazionari, dei fondi comuni dediti all'esclusivo investimento in titoli di Stato oppure obbligazioni, con scadenze minime di 3 anni.

Investire in obbligazioni, perché?

Questa prima metà dell'anno ha visto accadere due fatti che possono mettere in forse il capitale messo degli investitori e il valore reale della moneta: l'inflazione, che può incidere sul valore effettivo di un titolo, e il rialzo dei tassi di interesse.

E quindi dove investire oggi? In questo frangente sembrerebbe che gli investimenti in obbligazioni non siano una scelta da seguire. Eppure non è così. L'investimento in obbligazioni, come possono essere ad esempio i titoli di Stato, deve sempre essere presente nella propria strategia di investimento per comporre un portafoglio diversificato.

L'obiettivo è bilanciare le altre quote di investimento effettuate, come nel caso degli investimenti azionari. Le obbligazioni rappresentano, se ben gestite, un argine alla volatilità del mercato.

Caratteristiche delle obbligazioni

Prima di passare in rassegna le principali tipologie di obbligazioni devono essere specificate ulteriori loro caratteristiche:

  • il valore nominale, che rappresenta il capitale sottoscritto ed è nei fatti il valore che l'emittente è vincolato a restituire alla scadenza. Il valore di rimborso, alla scadenza del titolo, corrisponderà al valore nominale
  • il tasso nominale di interesse, ovvero il rapporto che intercorre tra interesse annuo e valore nominale, e che viene espresso in percentuale
  • la durata del prestito, l'arco di tempo compreso tra data di emissione e data di scadenza.

Le obbligazioni possono essere senza cedola, quando scadono a 12 mesi dell'acquisto, a tasso fisso o a tasso variabile, rispettivamente con interessi predeterminati o interessi variabili in base ai tassi di mercato.

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Come scegliere le obbligazioni?

Per investire in obbligazioni in modo consapevole è necessario analizzare alcuni parametri chiave:

  • cedola: indica il rendimento periodico pagato dall'obbligazione. Più è alta, maggiore sarà la remunerazione, ma spesso è legata a un rischio più elevato
  • rating dell'emittente: rappresenta il livello di affidabilità dell'emittente, espresso da agenzie come Moody's, S&P o Fitch. Un rating alto indica minore probabilità di insolvenza, mentre un rating basso (high yield) implica maggiore rischio.
  • durata residua: la scadenza dell'obbligazione influisce sulla sensibilità ai tassi di interesse. Più lunga è la durata, maggiore è il rischio di oscillazioni di prezzo.

Valutare questi elementi è fondamentale per costruire un portafoglio equilibrato e coerente con il proprio profilo di rischio.

Investire in obbligazioni: quali rischi?

Le obbligazioni vengono considerate strumenti a reddito fisso, ma non sono prive di pericoli. Il primo è il rischio di interesse: quando i tassi di mercato aumentano, il prezzo delle obbligazioni già emesse tende a diminuire, mentre accade il contrario se i tassi calano. Questo effetto è particolarmente evidente nei titoli con una durata più lunga.

Un altro aspetto da valutare è il rischio di credito, ossia la possibilità che l'emittente non riesca a rimborsare capitale e interessi. In questo caso il rating svolge un ruolo cruciale, perché segnala la maggiore o minore probabilità di insolvenza. A questo si collega il rischio dell'emittente, che diventa più rilevante nelle obbligazioni subordinate: esse, in caso di crisi, vengono rimborsate solo dopo altri creditori e quindi espongono l'investitore a perdite più consistenti, pur offrendo cedole più elevate.

Va poi considerato il rischio di liquidità , cioè la difficoltà di vendere il titolo sul mercato prima della scadenza a un prezzo equo, soprattutto se non esiste un mercato secondario attivo. Infine, c'è il rischio di cambio, presente quando l'obbligazione è denominata in valuta estera: eventuali oscillazioni tra euro e la moneta di riferimento possono ridurre o aumentare i rendimenti percepiti dall'investitore.

Come fare per investire in obbligazioni?

Ci sono alcuni passaggi obbligati per avviare una strategia di investimento in obbligazioni.

Fase Descrizione
Aprire un conto titoli Si sceglie una banca o un broker online valutando le commissioni e i servizi offerti
Definire la strategia Si stabiliscono gli obiettivi, l'orizzonte temporale e la tolleranza al rischio
Scegliere la modalità Si opta per titoli singoli, fondi obbligazionari oppure ETF obbligazionari
Decidere il mercato Si sceglie se acquistare sul mercato primario (nuove emissioni) o secondario (titoli già in circolazione)
Eseguire gli ordini Si indicano quantità, prezzo limite e durata dell'ordine
Monitorare il portafoglio Si segue l'andamento dei titoli e si tengono d'occhio le notizie sugli emittenti

Rimane sempre la possibilità di interpellare un consulente finanziario, che sia in grado di consigliare professionalmente il tipo di portafoglio di investimento, dopo avere attentamente valutato il profilo di rischio.

Quali modalità di investimento in obbligazioni?

Esistono diverse modalità di investimento, le principali sono:

  • Titoli singoli: acquisto diretto di obbligazioni specifiche, che consente un maggiore controllo e richiede più competenze e un capitale minimo più elevato
  • fondi obbligazionari: gestiti attivamente da professionisti, offrono diversificazione immediata ma comportano commissioni di gestione.
  • ETF obbligazionari: replicano indici obbligazionari con costi contenuti e alta liquidità, rappresentando un compromesso ideale per molti investitori.

Il monitoraggio del portafoglio è comunque indispensabile: controlla regolarmente le performance, i rating degli emittenti e l'evoluzione dei tassi di interesse per adattare la strategia quando necessario.

Dove investire oggi in obbligazioni?

Tra le opportunità più interessanti sul mercato rimangono i BTP (Buoni Poliennali del Tesoro) italiani, in particolare quelli con scadenza tra 5 e 10 anni. Offrono rendimenti compresi tra il 3 e il 3,5%, con la sicurezza legata alla solidità dello Stato e una tassazione agevolata al 12,5%. Il BTP decennale, oggi intorno al 3,50%, rappresenta un compromesso equilibrato tra stabilità e ritorno economico.

Accanto ai titoli di Stato, anche i corporate bond italiani stanno attirando l'attenzione degli investitori. ENI, ad esempio, propone obbligazioni sustainability-linked come quella con cedola del 4,3% e scadenza febbraio 2028, che uniscono rendimento superiore ai BTP e l'impegno dell'azienda su obiettivi ESG. Anche ENEL, con i suoi titoli investment grade (valutati quindi come sicuri e a rischio basso), offre uno strumento solido e adatto a diversificare il rischio rispetto al debito sovrano.

La strategia consigliata, in questo scenario, è puntare su scadenze medio-brevi, tra 3 e 7 anni, così da bilanciare rendimento e protezione dal rischio di oscillazioni sui tassi BCE. Da considerare anche i CCT (Certificati di Credito del Tesoro), utili per proteggersi da rialzi dei tassi futuri.

Un portafoglio ben costruito può combinare circa il 70% di titoli di Stato e il 30% di corporate bond, così da massimizzare i rendimenti mantenendo un profilo di rischio controllato.

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