ITALIA-ISRAELE. CAPOZZI (M5S): NO A GARA, SPORT NON NORMALIZZI GUERRA
(ACON) Trieste, 1 set - "Lo sport deve unire e non normalizzare la guerra. Ecco perché, alla luce della gravissima situazione internazionale e del tragico conflitto in corso, ribadiamo la nostra convinzione in merito all'inopportunità della partita di calcio Italia-Israele in programma a Udine".
Lo rimarca, in una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), facendo riferimento al confronto fissato per il prossimo 14 ottobre allo stadio Friuli e chiedendo espressamente "a Figc, Uefa e organismi sportivi competenti di assumersi la responsabilità etica di fermare questa partita, dando prova che il calcio e lo sport non possono e non devono essere mai indifferenti di fronte alle tragedie umanitarie".
"Non possiamo non condividere l'invito a cancellare un appuntamento che travalica ormai i limiti dello sport, mentre concordiamo pienamente - aggiunge l'esponente pentastellata, che già a metà agosto si era espressa su questo tema - con tutti coloro che hanno chiesto che la partita non venga disputata".
"Lo sport è da sempre veicolo di dialogo, rispetto reciproco e unità tra i popoli. Tuttavia, in un contesto segnato da violenze, bombardamenti e violazioni dei diritti umani, riteniamo inopportuno e insensibile - precisa Capozzi - organizzare un incontro agonistico che rischia di oscurare la sofferenza delle popolazioni civili coinvolte dal conflitto in corso".
"Una posizione, la nostra, doverosa anche alla luce delle ultime notizie che vedono il governo israeliano dichiarare che gli attivisti di Flotilla saranno considerati terroristi. In realtà, provenienti da svariati Paesi e rappresentando molteplici realtà associative, questi gruppi - sottolinea la rappresentante del M5S - si muovono con finalità dichiaratamente umanitarie e pacifiche. Il loro obiettivo è quello di denunciare il blocco imposto alla Striscia di Gaza e di portare solidarietà a una popolazione civile già duramente colpita da anni di restrizioni, conflitti e violazioni dei diritti fondamentali".
"Un fine - spiega la nota - al quale abbiamo contribuito anche noi del M5S, destinando un milione di euro, derivante dal taglio degli stipendi dei nostri parlamentari e dei numerosi consiglieri regionali, compresi quelli che mi vedono mensilmente impegnata, per inviare aiuti umanitari urgenti da portare alla popolazione palestinese".
"La sospensione dell'incontro - conclude Capozzi - non rappresenterebbe di certo un atto di ostilità contro gli atleti o il popolo israeliano ma, piuttosto, un segnale forte e simbolico della comunità sportiva internazionale a favore della pace, della giustizia e della tutela dei civili". ACON/COM/fa