10/10/2025 | News release | Distributed by Public on 10/10/2025 10:48
Tra i santi più amati della tradizione popolare, Francesco d'Assisi è senza dubbio una figura che ben si presta a una resa scenica e a una rilettura teatrale, grazie anche alla ricchezza dei "Fioretti francescani", preziosa testimonianza della sua vita e dei suoi insegnamenti. Una popolarità così radicata da trovare ulteriore conferma nel recente riconoscimento istituzionale: dal prossimo anno, infatti, il giorno della sua commemorazione - il 4 ottobre - tornerà a essere festa nazionale per legge.
A mettere sotto i riflettori la dimensione teatrale del poverello di Assisi è stato l'incontro andato in scena martedì 7 ottobre nell'Aula Magna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Protagonista dell'iniziativa padre Marco Finco, da oltre vent'anni impegnato nella divulgazione dello spirito del Santo attraverso il teatro e la musica. «Non sono un attore vestito da frate ma un frate cappuccino che porta sulla scena il vissuto di Francesco», ha esordito padre Finco nel rispondere alle numerose sollecitazioni del docente di Politica economica nella Facoltà di Scienze politiche e sociali Mario Maggioni, che ha arricchito il dialogo con citazioni di autorevoli autori. «Salgo sul palco non per comunicare agli altri delle cose ma per aiutare me stesso a crescere e a convertirmi, raccontando la mia esperienza».
Una conversazione, densa di spunti e di riflessioni, che ha avuto il merito di mettere in evidenza quanto la teatralità sia un tratto specifico dell'opera di Francesco. Lo ha spiegato bene padre Renato Delbono, del Centro Pastorale dell'Ateneo, introducendo la conversazione tra padre Finco e il professor Maggioni: per lui «mettere in scena» è uno strumento per «comunicare ciò che si ha nel cuore», rispondendo al bisogno profondo di narrare il proprio vissuto.