01/08/2025 | Press release | Distributed by Public on 01/08/2025 09:48
"Per la prima volta un giudice del lavoro ha riconosciuto la legittimazione della Consigliera di Parità ad agire in giudizio su controversie riguardanti diritti e tutele delle lavoratrici e disposto in suo favore il risarcimento del danno".
Lo rende noto Maria Grazia Maestrelli, consigliera di parità della Regione Toscana, all'indomani della sentenza con cui la Corte di Appello di Firenze, riformando la pronuncia di primo grado, ha condannato per condotta discriminatoria una società assicurativa che aveva negato a dipendenti madri di figli minori o con familiari bisognosi di assistenza la riduzione della pausa pranzo al fine di consentire l'uscita anticipata dal luogo di lavoro.
A promuovere il ricorso in appello era stata la stessa Consigliera di Parità toscana, assistita dalle avvocatesse Lisa Amoriello e Irene Romoli. Nell'accoglimento del ricorso, la Corte ha anche condannato la società a un risarcimento del danno di 10mila euro e accessori a favore della Consigliera di Parità.
"Oltre alla grande soddisfazione di vedere accolta nel merito l'istanza e in attesa delle motivazioni, la sentenza ci pone di fronte a un fatto nuovo: le donne lavoratrici sono meno sole avendo al loro fianco figure istituzionali e strumenti ulteriori per far valere i propri diritti", commenta la Consigliera mentre sottolinea i "tratti innovativi" del verdetto della Corte sul piano della legittimazione processuale.
"Questa decisione ha un grande significato, perché - spiega Maestrelli - il riconoscimento della legittimazione delle Consigliere di parità ad agire, assieme alla condanna della società al risarcimento del danno, dà più forza alle tutele delle donne lavoratrici, a partire dalla conciliazione dei tempi vita-lavoro".
"Mi auguro che la sentenza possa fare da precedente e costituisca la base di un futuro indirizzo consolidato", conclude la Consigliera di Parità toscana, facendo sapere che "la somma a titolo di risarcimento del danno sarà, una volta riscossa, messa a disposizione del budget istituzionale di funzionamento della Consigliera di parità".