10/15/2025 | Press release | Distributed by Public on 10/15/2025 08:30
ROMA - Il World Food Programme delle Nazioni Unite (WFP) ha avvertito oggi che sei delle sue operazioni umanitarie più critiche subiranno gravi interruzioni entro la fine dell'anno, mettendo a rischio altre vite umane, a causa dell'esaurimento dei finanziamenti umanitari globali. Senza risorse aggiuntive, milioni di persone vulnerabili potrebbero rimanere senza assistenza alimentare salvavita, in un momento in cui la fame globale ha raggiunto livelli record.
L'allarme arriva in un momento in cui un nuovo rapporto pubblicato dal WFP, "A Lifeline at Risk", rileva che i tagli all'assistenza alimentare del WFP potrebbero portare 13,7 milioni di attuali beneficiari di aiuti alimentari da livelli di fame di crisi (IPC3) a livelli di emergenza (IPC4). Si tratterebbe di un aumento di oltre il 30 per cento.
"Il mondo sta affrontando una crescente ondata di fame acuta che minaccia milioni di persone tra le più vulnerabili, e i fondi necessari per aiutarci a rispondere si stanno esaurendo", ha detto Cindy McCain, Direttrice Esecutiva del WFP. "Ogni taglio alle razioni significa che un bambino va a letto affamato, una madre salta un pasto o una famiglia perde il sostegno di cui ha bisogno per sopravvivere. Il filo dell'assistenza vitale che sostiene milioni di persone viene tagliato davanti ai nostri occhi".
Sei operazioni critiche a rischio
Le operazioni del WFP in Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Haiti, Somalia, Sud Sudan e Sudan stanno attualmente affrontando gravi interruzioni, che peggioreranno entro la fine dell'anno. I tagli alle razioni e la riduzione del numero di persone assistite stanno colpendo le comunità devastate da conflitti, sfollamenti e shock climatici, in particolare bambini, donne, rifugiati e sfollati interni.
• L'Afghanistan ha registrato riduzioni drastiche, con l'assistenza che raggiunge meno del 10 per cento delle persone in condizioni di insicurezza alimentare, nonostante i crescenti tassi di malnutrizione.
• La Repubblica Democratica del Congo sta affrontando livelli record di fame; questo mese il WFP ha ridotto la sua assistenza a 600.000 persone, rispetto ai 2,3 milioni previsti, con una possibile interruzione completa del servizio entro febbraio 2026.
• Ad Haiti, i programmi di pasti caldi sono già stati interrotti e le famiglie ricevono metà delle razioni mensili standard del WFP.
• Il supporto del WFP in Somalia è stato ripetutamente ridotto, a novembre 2025 saranno solo 350.000 i beneficiari, rispetto ai 2,2 milioni di un anno fa.
• In Sud Sudan, tutti i beneficiari dell'assistenza del WFP ricevono una razione ridotta, che sarà priva di alcuni generi alimentari a partire da ottobre, con l'esaurimento delle scorte nazionali.
• In Sudan il WFP attualmente supporta quattro milioni di persone affamate al mese; nonostante l'operazione significativa, sono complessivamente 25 milioni le persone - metà della popolazione totale - alle prese con una grave insicurezza alimentare in tutto il paese.
Anche la preparazione, fondamentale per gestire la risposta alle crisi, ne ha risentito. Per la prima volta dal 2016, il WFP non dispone di scorte di emergenza per la stagione degli uragani ad Haiti, e non ha cibo preposizionato in Afghanistan in previsione dell'inverno.
Fame record, risorse in calo
La fame nel mondo ha raggiunto livelli record, con 319 milioni di persone che affrontano una grave insicurezza alimentare, di cui 44 milioni in condizioni di fame di emergenza (IPC4). Due carestie si sono verificate contemporaneamente, in Sudan e Gaza. Altrettanto preoccupante è il fatto che il numero di persone classificate come in carestia, sull'orlo della carestia o a livelli catastrofici di fame (IPC 5) sia raddoppiato in soli due anni, raggiungendo 1,4 milioni di persone.
La situazione dei finanziamenti del WFP non è mai stata così critica. L'agenzia prevede di ricevere il 40 per cento in meno di finanziamenti per il 2025. Il budget previsto è di 6,4 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 10 miliardi di dollari del 2024.
"Il divario tra ciò che il WFP deve fare e ciò che possiamo permetterci di fare non è mai stato così grande", ha detto McCain. "Rischiamo di perdere decenni di progressi nella lotta contro la fame. Non si tratta solo di paesi travolti da gravi emergenze. Anche i progressi duramente ottenuti nella regione del Sahel, dove 500.000 persone sono uscite dalla dipendenza dagli aiuti grazie a programmi integrati di assistenza alimentare e resilienza, potrebbero presto essere vanificati senza un sostegno continuo".
Il WFP chiede un'azione urgente
L'impatto dei tagli si sta manifestando in maniera diversa nelle varie operazioni del WFP, ma una cosa rimane costante: il WFP rimane impegnato a fornire assistenza alimentare nei luoghi con più fame nel mondo.
"Il WFP continuerà a tenere i riflettori accesi su tutti i 319 milioni di persone che affrontano un'insicurezza alimentare acuta nel mondo, non solo su quanti pensiamo di poter sfamare con i fondi raccolti", ha sottolineato McCain. "Il danno devastante causato dai tagli all'assistenza alimentare non solo minaccia vite umane, ma rischia anche di minare la stabilità e alimentare sfollamenti e sconvolgimenti sociali ed economici più ampi. Un'assistenza alimentare rapida ed efficace è un baluardo fondamentale contro il caos nei paesi che già faticano a reagire".
Una risposta efficace alla crisi alimentare globale richiede uno sforzo collettivo, che coinvolga governi, società civile locale, donatori del settore pubblico e privato e attori umanitari. Il WFP fa appello a tutte le parti coinvolte affinché facciano ogni sforzo per sostenere programmi vitali per la sicurezza alimentare. Il potenziale per risultati tangibili e significativi che abbiano un impatto positivo sulla vita di milioni di persone è alla nostra portata.
Le sei critiche operazioni a rischio:
Afghanistan: 9,5 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare in Afghanistan, un numero che il WFP teme aumenterà. Con un deficit di finanziamenti di 622 milioni di dollari nei prossimi sei mesi, sono probabili interruzioni significative già a novembre, con il WFP che probabilmente raggiungerà solo l'8 per cento di quanto previsto nell'ambito della risposta umanitaria invernale. In assenza di un adeguato supporto, a soffrirne saranno milioni di persone durante i mesi invernali.
Repubblica Democratica del Congo (RDC): Nella RDC, un numero record di 28 milioni di persone - una su quattro - soffre di insicurezza alimentare, di cui 10,3 milioni nella parte orientale colpita dal conflitto. Nel 2025, il WFP prevedeva di assistere tutti i 2,3 milioni di persone nell'IPC 4, ma quest'anno solo un milione di persone ha ricevuto supporto a causa di carenze di finanziamenti. L'assistenza sarà ulteriormente ridotta a 600.000 persone a partire da ottobre, con una completa interruzione prevista per febbraio 2026. L'operazione nel paese ha un deficit di finanziamenti di 351,7 milioni di dollari nei prossimi sei mesi.
Haiti: Ad Haiti, oltre la metà della popolazione - 5,7 milioni di persone - sta affrontando una grave insicurezza alimentare. A causa di ritardi nei finanziamenti, di recente il WFP è stato costretto a sospendere la distribuzione di pasti caldi per gli sfollati e a dimezzare le razioni mensili per le persone che affrontano la fame a livelli emergenziali. L'operazione nel paese ha un deficit di finanziamenti di 44 milioni di dollari nei prossimi sei mesi e sono possibili ulteriori interruzioni all'inizio del 2026. Ciò potrebbe avere un impatto sull'assistenza per oltre 300.000 persone, con donne, bambini e sfollati maggiormente colpiti.
Somalia: In Somalia, 4,4 milioni di persone stanno affrontando elevati livelli di insicurezza alimentare. Si prevedono interruzioni a partire da novembre e il WFP sarà costretto a ridurre il numero di persone che ricevono assistenza alimentare di emergenza a sole 350.000 persone. Ciò fa seguito ai tagli iniziali di aprile, che hanno dimezzato il numero di beneficiari da 2,2 milioni a 1,1 milioni. L'operazione nel paese ha un deficit di finanziamenti di 98,3 milioni di dollari nei prossimi sei mesi.
Sud Sudan: sono 7,7 milioni le persone in condizioni di insicurezza alimentare acuta in Sud Sudan. Il WFP opera con gravi limitazioni finanziarie, che hanno ridotto la portata dell'assistenza e imposto la priorità alle comunità in condizioni di emergenza e livelli catastrofici di fame (IPC4 e 5). Tutti i 2,7 milioni di persone che ricevono assistenza alimentare dal WFP ricevono una razione al 50-70 per cento e da ottobre le razioni alimentari saranno prive di prodotti alimentari essenziali, come legumi, cereali, olio vegetale e prodotti nutrizionali per prevenire e curare la malnutrizione, poiché il WFP deve affrontare ulteriori interruzioni nella distribuzione. L'operazione nel paese ha un deficit di finanziamenti di 398,9 milioni di dollari nei prossimi sei mesi.
Sudan: 25 milioni di persone, metà della popolazione, soffrono di fame acuta in Sudan, con la carestia confermata in alcune aree. Il WFP assiste in media 4,2 milioni di persone ogni mese, di cui 1,8 milioni in aree colpite da carestia o a rischio carestia. Le interruzioni sono imminenti e il WFP necessita urgentemente di 600 milioni di dollari nei prossimi sei mesi per aumentare ulteriormente il supporto a circa 8 milioni di persone al mese: questo è quanto necessario per contrastare la minaccia della diffusione della carestia.
Nota per la stampa:
Il rapporto del WFP A lifeline at risk: Food assistance at breaking point prevede che le riduzioni dell'assistenza alimentare del WFP in tutte le sue operazioni potrebbero portare 13,7 milioni di persone, a livello globale, da livelli di fame di crisi (IPC3) a livelli di emergenza (IPC4), un aumento di un terzo rispetto all'attuale numero di persone in IPC4 a livello mondiale. L'aumento previsto tiene conto solo dell'impatto dei tagli all'assistenza del WFP sulle persone che attualmente ricevono supporto, non di altri fattori che potrebbero avere un impatto sull'insicurezza alimentare.
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