Firmato a Udine l'accordo tra Ministero dell'Interno e Università per formazione e ricerca sulla protezione dei dati e il contrasto ai crimini digitali
Udine, 15 sett - "Con la firma del protocollo tra Ministero dell'Interno e Università di Udine il nostro territorio si conferma protagonista in un ambito decisivo per il futuro: la sicurezza cibernetica. Viviamo un'epoca in cui i crimini digitali crescono costantemente, dagli episodi di radicalizzazione online fino agli attacchi contro infrastrutture strategiche, come quelli che hanno recentemente interessato il porto e l'aeroporto del Friuli Venezia Giulia. Il fatto che la ricerca e la formazione universitaria locali possano supportare direttamente le Forze dell'ordine nel contrasto a queste minacce è motivo di orgoglio e rappresenta un investimento concreto sulla sicurezza di cittadini, imprese e istituzioni".
Queste le parole dell'assessore regionale alle Autonomie locali, Funzione pubblica, Sicurezza e Politiche dell'immigrazione, Pierpaolo Roberti, intervenuto oggi a Udine alla cerimonia di sottoscrizione del Protocollo d'intesa tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno e l'Università di Udine, firmato dal capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, e dal rettore Roberto Pinton.
Il protocollo prevede attività di formazione e ricerca congiunte sui temi della sicurezza informatica e della protezione dei dati. In particolare, l'ateneo friulano svilupperà corsi avanzati e seminari per studenti e operatori delle Forze dell'ordine, con moduli dedicati all'analisi delle minacce digitali, all'uso consapevole dell'intelligenza artificiale e alla prevenzione dei reati online. Parallelamente, saranno avviati progetti di ricerca congiunti su infrastrutture critiche, big data e simulazioni di scenari di attacco.
"La collaborazione tra istituzioni dello Stato e il nostro ateneo friulano - ha aggiunto Roberti - ci permette di rafforzare le competenze, aggiornare costantemente gli strumenti di prevenzione e soprattutto diffondere una vera cultura della sicurezza digitale, che è ormai imprescindibile per l'intero Paese". ARC/PT/al