11/05/2025 | News release | Distributed by Public on 11/05/2025 12:42
Si è tenuto il 5 novembre a Palazzo Borromeo, l'evento di presentazione del volume "Sedici Schede per conoscere l'Ebraismo. Il lavoro congiunto di CEI e UCEI: una buona prassi italiana", organizzato dall'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).
Dopo i saluti introduttivi dell'Ambasciatore Francesco Di Nitto, sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della CEI, Cardinale Zuppi, la Presidente dell'UCEI, Noemi Di Segni, il Presidente dell'Assemblea Rabbinica Italiana, Rav Alfonso Pedatzur Arbib, il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Rav Riccardo Shemuel Di Segni, e il Vescovo di Pinerolo e Presidente della Commissione Episcopale per l'ecumenismo e il dialogo, Mons. Derio Olivero. Tra il pubblico presente si segnalano: Padre Norbert Hofmann, Segretario della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo del Dicastero per il Dialogo Ecumenico, il Generale Pasquale Angelosanto, Coordinatore nazionale per la lotta all'antisemitismo, e l'Ambasciatore Luigi Maccotta, Capo della Delegazione italiana alla International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA).
Nel 60mo anniversario della dichiarazione Nostra Aetate, l'evento ha permesso di valorizzare una buona prassi italiana di collaborazione tra CEI e UCEI che, attraverso un dialogo aperto, nel rispetto delle differenze e nella approfondita conoscenza delle tradizioni, ha consentito di redigere congiuntamente Schede per una corretta conoscenza e trasmissione dell'Ebraismo, riaffermando al tempo stesso l'impegno comune contro ogni forma di antisemitismo.
Le Schede, frutto di anni di lavoro comune per assicurare alla scuola italiana testi di qualità, ma utili anche in altri settori al di fuori del sistema strettamente formativo, rappresentano una buona prassi italiana, basata sull'ascolto, sullo studio e sull'approfondimento e replicabile anche in altri contesti, promuovendo la conoscenza come vero antidoto a ogni forma di discriminazione.