11/14/2025 | News release | Distributed by Public on 11/14/2025 02:08
14.11.2025
'L'intelligenza artificiale ci assicura grandissime potenzialità, in particolare nel campo della ricerca medica, ma è portatrice di grandi rischi: sta a noi governare questa rivoluzione, dando regole chiare e assicurandone l'applicazione, mettendo la persona e l'umanesimo al centro e la tecnologia al suo servizio'. Lo ha detto Antonio Patuelli, Presidente della Cassa di Ravenna, nelle conclusioni del convegno su 'Intelligenza artificiale: prospettive e rischi' promosso dalla Cassa di Ravenna con il patrocinio del Comune di Lugo, alla Sala Estense della Rocca di Lugo.
Il convegno è stato aperto dal Sindaco di Lugo Elena Zannoni, dal Vice Sindaco Luigi Pezzi, ed ha visto gli interventi anche del Presidente del Gabinetto Scientifico-letterario Vieusseux di Firenze Riccardo Nencini, del professor Pierluigi Barrotta, docente ordinario di Filosofia della Scienza all'Università di Pisa e dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale del CSE Consorzio Servizi Bancari Vittorio Lombardi.
Riccardo Nencini ha citato tra gli altri Paolo Benanti: 'Rischiamo di essere vittime di un capitalismo della vigilanza, dopo il Covid: call, telefonini, messaggi senza confronto, rischiamo di tornare ad una economia medievale e di essere tutti asserviti al grande Data Lord'. Pierluigi Barrotta ha sorpreso i tantissimi presenti,tra i quali il Comandante della Polizia locale di Ravenna Andrea Giacomini ed il Comandante della Compagnia Carabinieri di Lugo Capitano Cosimo Friolo, rovesciando una percezione comune: 'L'intelligenza artificiale non è poi così intelligente: associa semplicemente in modo meccanico assomiglianze per trarne delle conseguenze. Ma non senza pericoli. Nel classico dilemma del pilota automatico di un'auto che si trova di fronte la scelta se investire una bimba, un'anziana signora oppure schiantarsi contro un muro, il programmatore si trova di fronte ad una scelta etica che non gli compete e dalla quale dipende molto il nostro futuro'. Vittorio Lombardi ha ricostruito la storia della diffusione più recente dell'intelligenza artificiale: 'A partire dal 2023 si è osservata una crescita esponenziale nello sviluppo dell'Intelligenza artificiale generativa che introduce l'utilizzo su larga scala di reti neurali, programmate su ingenti quantità di dati, per eseguire un'ampia varietà di compiti tra cui la generazione di testi, immagini, video, musica o altri media in risposta a richieste in linguaggio naturale (i cosiddetti prompt) espresse dall'utente. L'intelligenza artificiale può contribuire a migliorare i servizi ma deve mantenere sempre al centro la persona, può facilitare i compiti delle persone ma non sostituirle. In ambito bancario l'AI in particolare può incrementare l'efficienza e l'efficacia operativa, migliorare l'esperienza del cliente e aumentare la sicurezza delle transazioni attraverso il rilevamento delle frodi'.
Antonio Patuelli ha delineato il delicato confine tra regole e innovazione: 'Normalmente _ ha detto _ le innovazioni precedono le regole: è successo per esempio con tv e radio libere, il cui caos venne progressivamente normato negli anni successivi al loro sviluppo. Per Internet questa fase di adeguamento è molto lunga ed incerta: e questo favorisce ogni tipo di crimine, dalla sostituzione di persona alla truffa, perché per chi li commette è più facile nascondersi e scappare, per non parlare del dark web che facilita la compravendita di armi, di persone, di droga, di pezzi di persone. Associati a potenzialità enormi ci sono quindi rischi altrettanto imponenti. In questo contesto il primo antidoto sono la consapevolezza e lo spirito critico. Qualche mese fa come Presidente dell'Abi ho firmato con il Ministro Piantedosi un protocollo per combattere le truffe che sempre più si consumano per mail o per telefono ai danni di anziani, deboli e di semplici ingenui, che stanno diventando fenomeno di massa. Ma il rischio non è solo questo. Il pericolo è anche quello dei grandi monopoli che le Big Tech, forti di masse enormi di dati, posso instaurare limitando la nostra libertà. Noi come banche tuteliamo con il massimo rigore e severità tutti i dati e sosteniamo che i dati della nostra vita debbano essere e restare una proprietà da custodire con grande attenzione senza cedere a chi, proponendo piccoli vantaggi, ci carpisce invece per sempre informazioni importanti di noi. Noi come banche per questo facciamo in pieno il nostro dovere e speriamo che ognuno faccia il proprio per tenere alto l'umanesimo, le sensibilità e lo spirito critico e limitare i pericoli della tecnologia lasciando che si sviluppo invece pienamente nei campi in cui è di grandissima utilità'.
Lugo, 13 novembre 2025