12/16/2025 | Press release | Distributed by Public on 12/16/2025 06:16
L'art. 129, comma 10 del ddl Bilancio è una norma "iniqua, ingiusta e, per certi aspetti, incostituzionale" e va soppressa. È quanto scrive il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, in una lettera indirizzata al ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
La disposizione - che subordina il pagamento dei compensi ai liberi professionisti alla preventiva verifica della regolarità fiscale e contributiva - si abbatte come una 'mannaia' su migliaia di professionisti e colpisce soprattutto gli avvocati impegnati nel patrocinio a spese dello Stato e nella difesa d'ufficio.
"Si tratta - prosegue Greco - di professionisti che hanno assistito cittadini meno abbienti e che, pur vantando crediti riconosciuti dall'autorità giudiziaria, attendono da anni il pagamento delle somme dovute. Un mancato incasso che è spesso causa dei ritardi e dell'impossibilità di versare le imposte dichiarate. Quindi non evasori, ma vittime delle inadempienze nei pagamenti dello Stato".
"La norma - aggiunge il presidente del CNF - rischia inoltre di produrre un 'effetto fuga' di molti professionisti da un'attività già caratterizzata da compensi bassissimi, ma essenziale per la tutela dei diritti fondamentali: solo nel 2024 sono stati oltre 200mila i cittadini che hanno avuto accesso al patrocinio a spese dello Stato, tra cui minori, e donne vittime di maltrattamenti prive di reddito".
Greco evidenzia anche un profilo di incostituzionalità della disposizione, definendola "fortemente sperequativa": nei confronti degli altri lavoratori, in particolare del pubblico impiego, "ai quali la retribuzione viene correttamente corrisposta anche in presenza di morosità fiscali; e rispetto ai contribuenti che possono accedere alla rottamazione dei debiti senza subire il blocco degli incassi".
"L'Avvocatura sarà sempre al fianco di politiche rigorose contro l'evasione fiscale, ma questa è la strada sbagliata - conclude il presidente del Consiglio Nazionale Forense - perché danneggia l'accesso universale alla giustizia e colpisce proprio chi garantisce l'effettività del diritto di difesa delle fasce più deboli", auspicando la soppressione della norma nel corso dell'iter parlamentare della manovra.