04/11/2025 | News release | Archived content
In occasione della 221esima sessione del Consiglio Esecutivo dell'UNESCO a Parigi, tre nuovi elementi italiani sono stati iscritti lo scorso 10 aprile al Registro Internazionale della Memoria del Mondo, il programma UNESCO deputato a raccogliere e salvaguardare beni documentari e archivistici di assoluta rilevanza mondiale.
I tre nuovi elementi italiani sono l'Archivio Luigi Sturzo (1890-1959), il Manoscritto della Vita Sanctorum Marini et Leonis (transnazionale con Croazia e San Marino, Italia capofila) e i documenti relativi alle Architetture reali e scavi archeologici nell'Archivio di Stato di Napoli tra il 1792 e il 1955.
Come dichiarato dal Sottosegretario alla Cultura con delega all'UNESCO, Gianmarco Mazzi, "Abbiamo candidato questi patrimoni per la loro straordinaria capacità di raccontare l'evoluzione storica, artistica e spirituale dell'Europa, dall'impegno civile e internazionale di Luigi Sturzo, alla forza simbolica delle scoperte archeologiche del Regno di Napoli, fino a una fonte agiografica che unisce tre Paesi nel segno della solidarietà. Abbiamo il dovere di far emergere l'enorme valore della nostra memoria scritta. È lì che si leggono le radici profonde della nostra identità e del nostro futuro".
L'Archivio Storico dell'Istituto Luigi Sturzo preserva la documentazione prodotta da Luigi Sturzo (1871-1959), personalità politica e intellettuale di rilevanza cruciale per la storia del Novecento. L'Archivio conta 1500 faldoni che conservano lettere, diari, monografie, saggi, articoli e recensioni, a testimonianza dello sviluppo della dottrina politica di Sturzo, che coniugava i principi della democrazia liberale con quelli della democrazia sociale cristiana del tardo Ottocento. Le tesi di Sturzo sono alla base del Partito Popolare da lui fondato nel 1919, di fondamentale importanza per la storia politica italiana e per la diffusione dei movimenti d'ispirazione cristiana nel mondo. L'Archivio è conservato nel centro storico di Roma, nel cinquecentesco Palazzo Baldassini.
La Vita dei Santi Marino e Leone è un testo agiografico contenuto nel Manoscritto F.III.16, conservato presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e risalente a un periodo compreso tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo. Il testo riporta le biografie di San Marino e San Leone, entrambi di provenienza dalmata (odierna Croazia) e in seguito stabilitisi in Italia. Si tratta di una fonte decisiva per la conoscenza della storia dell'intera regione adriatica, e in particolare della comunità stabilitasi sul Monte Titano, all'origine dello Stato di San Marino.
Il terzo elemento iscritto riguarda invece i documenti prodotti dalle magistrature del Regno di Napoli prima, poi del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana, relativamente alle architetture reali e agli scavi archeologici in Italia meridionale nell'arco di tempo compreso tra il 1752 e il 1955. Essi rappresentano un nucleo di primaria importanza per la comprensione dell'architettura del Regno di Napoli e per la storia di importantissimi siti archeologici (in particolare Pompei, Ercolano, Paestum e la Sicilia). Il fondo riguarda monumenti di eccezionale valore storico-artistico, preserva la testimonianza di illustri personalità storiche coinvolte nelle loro vicende, e rappresenta infine una fonte unica per ricostruire la cultura e la società del Mezzogiorno tra la fine del Regno borbonico e l'Unità d'Italia.
Con queste nuove iscrizioni il numero di beni documentari italiani iscritti al Registro "Memoria del Mondo" sale a 14.
Nella foto vi presentiamo l'Archivio Storico dell'Istituto Luigi Sturzo a Roma