12/12/2025 | Press release | Distributed by Public on 12/12/2025 10:20
"Attivare tutte le azioni necessarie alla gestione del rischio idraulico nell'area del torrente Ravone".
La richiesta arriva, con una risoluzione bipartisan diretta alla giunta regionale, a firma dei consiglieri Simona Larghetti di Alleanza verdi sinistra, Francesco Sassone e Marta Evangelisti di Fratelli d'Italia, Marco Mastacchi di Rete civica, Giovanni Gordini dei Civici con de Pascale, oltre a Simona Lembi, Francesca Lucchi e Francesco Critelli del Partito democratico.
"Con gli eventi alluvionali del 2023 e del 2024 - spiegano i consiglieri - nel quartiere Porto-Saragozza si sono registrati numerosi allagamenti e danni a edifici residenziali e attività economiche, anche in conseguenza della piena del torrente Ravone, il cui corso urbano risulta per ampi tratti tombato". Aggiungono: "Interventi localizzati a monte del tratto tombato del torrente Ravone possono ridurre significativamente il rischio idraulico per il quartiere Porto-Saragozza e le aree strategiche circostanti, come l'ospedale Maggiore, contribuendo alla mitigazione dei picchi di portata e al miglioramento delle condizioni di deflusso a valle". Parlano poi, sul tema, di quello che si sta già facendo: "Già è attivo un accordo con l'Università di Bologna di studio sulle criticità evidenziate durante gli eventi alluvionali del Ravone, con l'obiettivo di sviluppare modelli idrologici e idraulici di dettaglio, finalizzati a valutare gli effetti degli eventi di piena estrema sul torrente Ravone e a supportare l'individuazione di misure di prevenzione e mitigazione, strutturali e non strutturali, necessarie sia per il miglioramento della gestione delle emergenze sia per la programmazione di interventi rivolti al raggiungimento di un adeguato livello di sicurezza idraulica dell'area urbana interessata". Sottolineano: "L'intento è quello di inserire questi interventi già nel primo stralcio del piano speciale di ricostruzione, attualmente in fase di predisposizione".
"La sicurezza idraulica del territorio - rimarcano Larghetti e colleghi - richiede soluzioni strutturali e gestionali adeguate, basate su una visione a lungo periodo e su criteri di resilienza rispetto ai cambiamenti climatici". Concludono: "Il coinvolgimento, fin dalle fasi di studio e analisi preliminari, degli enti locali, delle autorità di bacino e della comunità scientifica può favorire una pianificazione più consapevole, coordinata e partecipata delle azioni di mitigazione del rischio idraulico e degli interventi da adottare".
I consiglieri, sullo stesso tema, chiedono anche all'esecutivo regionale "di attivare una campagna di comunicazione affinché la popolazione possa essere costantemente informata, in maniera trasparente e tempestiva, ad esempio tramite una specifica pagina web, sugli interventi, realizzando poi iniziative di formazione rivolte sempre alla popolazione sui rischi del dissesto idrogeologico, su come comportarsi nel corso di un'emergenza".
(Cristian Casali)