ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

09/24/2024 | Press release | Distributed by Public on 09/24/2024 02:37

Algeria: Tebboune rieletto, ma senza consenso popolare

In Algeria comincia il secondo mandato di Abdelmadjid Tebboune alla presidenza dopo la netta vittoria nelle elezioni presidenziali del 7 settembre. La rielezione del presidente in carica, avvenuta in un contesto di alto astensionismo, lascia presagire sostanziale continuità nella politica interna, grazie alla stabilità economica e all'elevata spesa sociale garantita dalle maggiori entrate provenienti dal settore degli idrocarburi. In politica estera, Algeri continuerà a sfruttare la posizione come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Onu) per rafforzare il ruolo del paese nei principali dossier regionali e internazionali. Tra questi spiccano la guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, le sfide di sicurezza e integrazione a livello regionale e la continua competizione geopolitica con il vicino Marocco.

Quadro interno

In linea con le previsioni, i risultati preliminari delle elezioni presidenziali algerine hanno decretato la vittoria del presidente in carica Abdelmadjid Tebboune, che si avvia dunque verso un secondo mandato dopo quello iniziato nel dicembre 2019. Sembra chiudersi così la lunga fase di attesa che ha caratterizzato le dinamiche sociopolitiche interne nell'ultimo anno, con lo stesso Tebboune che aveva alimentato dubbi e incertezze scegliendo di ritardare l'annuncio della sua ricandidatura fino all'11 luglio, appena una settimana prima della scadenza ufficiale[1]. Al contempo, si riconferma però anche la diffusa disillusione della popolazione verso una classe dirigente ritenuta incapace di portare un reale cambiamento, come dimostra il basso tasso di affluenza ai seggi: meno della metà dei cittadini con diritto di voto (11,2 milioni su 24,3 milioni)[2]. L'astensionismo, dunque, appare il principale protagonista di queste elezioni, sebbene il tasso (53,9%) sia diminuito rispetto a quello delle elezioni presidenziali del 2019, quando oltre il 60% degli aventi diritto non si recò alle urne.

Tebboune, eletto con oltre l'84% delle preferenze[3], ha sconfitto Abdelali Hassani Cherif, leader del partito islamista Movimento della società per la pace e Youcef Aouchiche, ex giornalista e membro del Fronte delle forze socialiste, gli unici due candidati approvati dalla Commissione elettorale tra i 15 che avevano presentato ufficialmente la candidatura. In un contesto di diffusa apatia verso le istituzioni e di una sbrigativa campagna elettorale tenutasi durante i mesi estivi, per Tebboune la strada verso la riconferma era sostanzialmente spianata. Entrambi gli sfidanti, con anni di esperienza politica alle spalle, hanno evitato critiche dirette verso il presidente in carica, optando rispettivamente per strategie elettorali incentrate sugli slogan "Opportunità!" e "Visione per il Futuro" che servivano a incentivare la partecipazione della popolazione, e soprattutto dei giovani, al voto[4]. I dati sull'affluenza, però, evidenziano l'insuccesso di tali appelli.

Insieme a gran parte dei cittadini elettori, anche una parte della politica ha deciso di boicottare il processo elettorale. A metà luglio, ad esempio, la leader del Partito dei lavoratori, Louisa Hanoune, aveva ritirato la propria candidatura dalla corsa per la presidenza, lamentando "condizioni sleali" a danno del suo e degli altri partiti di opposizione, e affermato che il suo partito avrebbe boicottato le urne[5]. Pochi giorni dopo, undici esponenti di spicco delle forze di opposizione avevano denunciato il "clima autoritario" e invocato una "democrazia genuina" in una lettera pubblica[6]. In questo clima di tensione e disinteresse generalizzato verso la politica, non sono mancate denunce di brogli e irregolarità elettorali, come riportato da entrambi gli sfidanti. La squadra elettorale di Abdelali Cherif, ad esempio, ha segnalato casi di voto collettivo, pressioni sui funzionari di seggio per gonfiare i risultati e la mancata condivisione dei dati di voto locali con i rappresentati dei candidati[7]. Similmente, il candidato Youcef Aouchiche - che aveva inizialmente ottenuto appena 122.146 preferenze (il 2,17% del totale) - aveva parlato di "stranezze" nelle modalità di conteggio dei risultati[8].

In maniera del tutto inattesa, lo stesso Tebboune si è unito al coro di critiche dei suoi sfidanti sulle presunte irregolarità. Il giorno seguente al voto, gli entourage dei tre candidati hanno rilasciato un comunicato congiunto in cui si affermava che i risultati forniti dall'Autorità nazionale indipendente per le elezioni sono "vaghi, ambigui e divergenti con il tasso di partecipazione"[9]. Effettivamente, i dati iniziali sul numero dei votanti - per un totale di oltre 5 milioni e 630 mila - diffusi dall'Autorità nazionale indipendente per le elezioni (Aine) erano incongruenti con il tasso di partecipazione annunciato dalla stessa, pari al 48%. Va però precisato che quest'ultimo valore è in realtà la media dei tassi di partecipazione dei vari Wilayat (province) del paese al momento della chiusura dei seggi. Questo dato, pertanto, è ingannevole poiché non rispecchia la partecipazione totale dei cittadini, ma è stato comunque diffuso dall'Aine, creando confusione. Il comunicato congiunto dei candidati, peraltro, contrasta in maniera netta con le dichiarazioni del direttore dell'Autorità nazionale indipendente per le elezioni (Aine) Mohamed Charfi, secondo il quale "le elezioni si sono svolte in maniera trasparente e hanno riflettuto la maturità elettorale dei cittadini"[10].

La presa di posizione da parte dello stesso Tebboune ha indubbiamente gettato un'ombra di incertezza sullo svolgimento di queste elezioni e si aggiunge al ricorso del 10 settembre presentato dai due sfidanti presso la Corte di giustizia, nel quale si chiede un riconteggio delle schede[11].

A fare chiarezza ci ha pensato la Corte costituzionale, che il 14 settembre ha rilasciato i risultati ufficiali, confermando la vittoria di Tebboune, con 7,9 milioni di preferenze (84,3%), seguito da Hassani Cherif con 904.642 (9,56%) e Aouchiche Youcef con 580.495 (6,14%). Il numero totale di votanti è stato 11,2 milioni, con un tasso di partecipazione del 46,1%, sebbene questo includa oltre 1,7 milioni di schede nulle[12].

Alla luce di presunte irregolarità, la frustrazione nei confronti del sistema, già diffusa prima del voto, potrebbe estendersi ulteriormente e alimentare rimostranze sociali che rischierebbero di destabilizzare la situazione interna del paese. Nel corso degli ultimi mesi le autorità hanno inasprito la censura e la repressione nei confronti degli oppositori politici e delle voci critiche all'interno della società civile, sfruttando i recenti emendamenti al codice penale[13]. Una settimana prima del voto, ad esempio, la Corte di giustizia aveva concesso la libertà condizionata all'attivista e membro di rilievo del Movimento democratico e sociale Fethi Ghares arrestato pochi giorni prima insieme alla moglie con l'accusa di vilipendio a danno del presidente della Repubblica e incitamento di manifestazione non autorizzata[14]. Attualmente, sarebbero almeno 230 le persone (attivisti, giornalisti, avvocati, ecc.) arbitrariamente detenute in Algeria con accuse che vanno dal vilipendio verso le autorità alla diffusione di opinioni che minacciano la sicurezza nazionale[15]. In un recente incontro tra i leader dei partiti politici e il presidente Tebboune, quest'ultimo ha affermato che "non riconosce la presenza di prigionieri di coscienza nel paese"[16].

Più in generale, la riconferma di Tebboune lascia presagire sostanziale continuità sia sul piano interno che nell'indirizzo di politica estera dell'Algeria.

Per quanto concerne l'economia, gli ultimi mesi non hanno fatto registrate sviluppi particolari. Similmente a quanto avvenuto durante il primo mandato di Tebboune - e in generale durante tutta la storia dell'Algeria indipendente - le scelte di politica economica rimarranno di stampo prettamente statalista e incentrate sullo sfruttamento delle rendite garantite dal settore petrolifero e del gas, che rappresentano il 93% del valore delle esportazioni e oltre due terzi del budget statale. L'importanza del settore energetico per l'economia nazionale ha spinto Tebboune a rafforzare le politiche di apertura agli investimenti stranieri, sfruttando prima la legge sugli investimenti del 2019 e successivamente il rinnovato interesse di molti paesi europei verso gli idrocarburi algerini a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. In maggio e giugno Algeri ha siglato due importanti memorandum d'intesa con i giganti petroliferi statunitensi ExxonMobil e Chevron[17], che si aggiungono alle partnership storiche e ben consolidate con società europee, su tutte l'italiana Eni e la francese Total. Nei piani delle autorità algerine, l'entrata di fondi stranieri nelle infrastrutture energetiche nazionali serve a stimolare le esportazioni nonché aumentare la capacità produttiva di gas, correggendo anni di scarsi investimenti nel settore. Queste risorse si aggiungono agli oltre 39 miliardi di dollari stanziati dalla compagnia nazionale Sonatrach per incrementare la capacità dei gasdotti e potenziare le attività estrattive nel quadro del piano di sviluppo aziendale fino al 2026. Nel complesso, il settore energetico algerino ha beneficiato di queste scelte, facendo registrare un aumento annuo del 6% nelle esportazioni di gas nel 2023, raggiungendo i 52,4 miliardi di metri cubi[18].

Si prospetta sostanziale continuità anche sul piano delle politiche sociali, che - almeno nel breve termine - rimarranno incentrate su un'elevata spesa per il welfare finalizzata a mantenere stabilità socioeconomica ed evitare malcontento tra la popolazione. Nel 2023 la pensione minima statale è stata aumentata del 50% e i sussidi di disoccupazione del 15%, mentre nel corso del 2024 gli stipendi del settore pubblico dovrebbero crescere del 47-50% rispetto ai livelli del 2022[19]. Il bilancio del 2024 prevede un aumento del 5,9% della spesa totale, dominata da stipendi del settore pubblico, welfare e difesa[20]. Tuttavia, l'assenza di riforme significative per rafforzare le finanze pubbliche e ridurre la dipendenza dalle entrate petrolifere rimane una criticità strutturale difficile da ignorare per le autorità.

Per questo, è probabile che la presidenza e il governo possano riaprire il delicato dossier sulla riduzione del deficit fiscale, che includerebbe inevitabilmente una revisione graduale del sistema dei sussidi, inizialmente pianificata per il 2022 ma rinviata a causa dell'alta inflazione. Sul piano fiscale, le previsioni suggeriscono sostanziale stabilità per le riserve di valuta estera nel breve termine, grazie alle forti entrate delle esportazioni di idrocarburi. Tuttavia, una possibile diminuzione dei prezzi del petrolio potrebbe ridurre tali riserve nel medio-lungo termine, spingendo le autorità a introdurre riforme strutturali volte a diminuire la spesa pubblica e, eventualmente, a cercare finanziamenti esterni, principalmente da partner bilaterali come Cina e Russia. Al contempo, è improbabile che l'Algeria si rivolga al Fondo monetario internazionale per l'apertura di un finanziamento, dato il peso politico di una simile decisione e il rischio di contraccolpi in termini di immagine e dissenso a scapito delle autorità.

In questo quadro rientrano anche gli sforzi per liberalizzare l'economia e favorire la crescita del settore privato. In particolare, il codice degli investimenti del 2022 ha indubbiamente migliorato i diritti degli investitori e velocizzato l'approvazione di nuovi progetti sotto la supervisione dell'omonima agenzia algerina, a cui si aggiungono i fondi speciali per sostenere progetti imprenditoriali volti a combattere l'emarginazione economica dei giovani. La disoccupazione giovanile, infatti, rimane elevata, intorno al 30%, e raggiunge addirittura il 46% tra le giovani donne[21]. Complessivamente, l'impatto delle nuove misure è stato limitato a causa degli ostacoli burocratici e di un sistema politico eccessivamente centralizzato, che continua a preservare privilegi consolidati tra la classe dirigente e le cariche dell'esercito.

Oltre al settore degli idrocarburi, gli sforzi delle autorità sono rivolti a rendere il paese quanto più possibile autosufficiente nella produzione alimentare, attraverso la modernizzazione del comparto agricolo nazionale, sfruttando un migliore accesso ai finanziamenti e la meccanizzazione delle aziende agricole esistenti, e la riduzione delle importazioni. In questo contesto rientra il mantenimento dei sussidi alimentari e le esenzioni dall'imposta sul valore aggiunto (Iva) sui prodotti alimentari di base (e sui servizi Internet) per aiutare la popolazione a far fronte all'elevato costo della vita[22]. Recentemente, ad esempio, la Società pubblica di sviluppo delle colture agricole strategiche, l'impresa pubblica Pma trading, e due istituti bancari nazionali hanno siglato un accordo da 4,2 miliardi di dinari (28,7 milioni di euro) per modernizzare le aziende agricole tramite la fornitura di macchinari di produzione locale[23].

I mesi estivi hanno però evidenziato numerose vulnerabilità in termini di resilienza agli effetti del cambiamento climatico: non solo i ritardi nelle attività di semina e la ridotta produttività dei terreni a causa di periodi di siccità sempre più intensi e prolungati, ma anche la crescente carenza di acqua, che ha alimentato proteste popolari soprattutto nell'area di Tiaret, a sud-ovest di Algeri, nel mese di luglio[24].

Per far fronte a questa emergenza il governo sta implementando una strategia di investimenti nelle infrastrutture idriche, insieme alla creazione di cinque impianti di desalinizzazione che dovrebbero essere ultimati entro la fine dell'anno[25]. Tuttavia, resta da vedere se queste misure saranno sufficienti per alleviare un problema che diventa ogni anno più serio.

Relazioni esterne

Come anticipato, la riconferma di Tebboune si rifletterà in termini di continuità anche in politica estera, che rimarrà di stampo proattivo. L'Algeria sta cercando di sfruttare il suo mandato di due anni come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, iniziato a gennaio 2024, per rafforzare il suo profilo internazionale e promuovere la propria agenda di politica estera, in particolare il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza, lo sviluppo economico e la stabilizzazione a livello regionale, la cooperazione energetica con l'Europa e l'opposizione alla rivendicazione del Marocco sul territorio conteso del Sahara occidentale, dove l'Algeria sostiene il Fronte Polisario.

Per quanto riguarda il dossier di Gaza, gli sforzi diplomatici algerini finora non hanno avuto esito positivo, con due risoluzioni presentate all'interno del Consiglio di sicurezza dell'Onu bloccate dal veto degli Stati Uniti. Tuttavia, l'Algeria rimane uno dei paesi della regione maggiormente impegnati sul piano degli aiuti umanitari ai palestinesi. Lo stesso Tebboune, che ha definito l'attuale guerra tra Israele e Hamas un "massacro condotto dall'occupazione sionista", ha confermato che Algeri è pronta a costruire tre ospedali da campo e inviare centinaia di medici non appena il confine tra Egitto e Gaza viene riaperto[26]. Sul piano regionale, Algeri deve confrontarsi con minacce securitarie lungo i suoi confini e con relazioni altalenanti - se non addirittura tese - con alcuni paesi vicini, in particolare il Mali e - ovviamente - il Marocco, con il quale continua la storica rivalità sulla questione del Sahara occidentale e sulla leadership regionale. I rapporti con Bamako stentano a migliorare dopo la crisi diplomatica del gennaio scorso provocata dall'uscita della Giunta militare maliana dagli accordi di pace di Algeri siglati nel 2015 con la popolazione Azawad[27]. A metà agosto il ministero degli Affari esteri algerino aveva convocato l'ambasciatore maliano in risposta allo stesso provvedimento adottato dalla controparte maliana, spronando le autorità di Bamako a fare di più per raggiungere una pace duratura con la comunità Tuareg[28]. Più distese, invece, sono le relazioni con il Niger, a cui Algeri guarda non solo come partner securitario per aumentare la stabilità regionale ma anche come sponda essenziale in chiave di cooperazione energetica, attraverso la realizzazione del Gasdotto africano che connetterebbe la Nigeria con l'Europa proprio attraverso il Niger e l'Algeria. In agosto, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, i ministri dell'Energia e della Difesa nigerini si sono recati in visita ufficiale ad Algeri per approfondire i relativi dossier e accelerare la cooperazione bilaterale tra i due paesi[29]. Al momento, sono però la Tunisia e il governo libico di Tripoli i partner principali dell'Algeria nella regione. Nell'aprile 2024 il presidente algerino Tebboune, il presidente tunisino Kaïs Saïed e il presidente del Consiglio presidenziale libico Mohamed al-Menfi si erano riuniti in un vertice a Tunisi per creare una nuova alleanza regionale volta a colmare il vuoto lasciato dal fallimento dell'Unione del Maghreb arabo (Uma). Sebbene Marocco e Mauritania non fossero inclusi nell'iniziativa, lo stesso Tebboune ha sottolineato che questa unione non è diretta contro alcuna nazione, presentandola invece come aperta a tutti i paesi della regione. Algeria, Libia e Tunisia, inoltre, hanno recentemente siglato accordi di cooperazione economica e commerciale a vari livelli, inclusa l'implementazione delle aree di libero scambio[30].

Rimangono invece molto tesi i rapporti con il Marocco. I due paesi hanno interrotto le relazioni diplomatiche nel 2021 e appare evidente il tentativo da parte dell'Algeria di isolare Rabat anche all'interno delle strutture regionali e internazionali, incluse l'Unione africana e la Lega araba. Le divergenze profonde sulla risoluzione del conflitto nel Sahara occidentale e la crescente rivalità geopolitica tra i due paesi appaiono al momento difficili da colmare, vista anche la volontà di Algeri e Rabat di non concedere aperture rispetto alle proprie posizioni. Per Algeri, l'approccio rigido e intransigente sul Sahara occidentale e sul futuro della popolazione saharawi sembra essere una lama a doppio taglio, avendo favorito un progressivo isolamento dell'Algeria, soprattutto se comparato con i progressi diplomatici del piano di autonomia proposto da Rabat, che ha invece incassato il sostegno di varie capitali europee - inclusa, di recente, Parigi[31]. Il rischio di un ulteriore chiusura e cristallizzazione dell'Algeria sulle sue posizioni potrebbe dunque aumentare nei prossimi mesi. I legami UE-Algeria, che si sono rafforzati a causa dell'elevata domanda europea di gas algerino per sostituire gli idrocarburi russi sulla scia della guerra in Ucraina, possono rivelarsi un volano per ulteriore cooperazione su altri fronti, sebbene questioni come i diritti civili e le divergenze con molte capitali europee sul Sahara occidentale continuino a ostacolare tale possibilità. È il caso dei rapporti con la Francia, la cui decisione di supportare il piano di autonomia marocchino per il Sahara occidentale ha generato le ire di Algeri, che ha immediatamente richiamato il proprio ambasciatore da Parigi[32]. Ciononostante, il presidente francese Macron si è complimentato con Tebboune per la rielezione[33] e non è escluso che vi possa essere a breve un riavvicinamento tra i due paesi. Al contempo, proseguirà la stretta cooperazione con la Russia, che rimane il principale partner militare di Algeri, fornendole il 72% delle armi importate, e una sponda diplomatica preziosa sulla questione del Sahara occidentale. Tuttavia, non mancano aree di frizione o - quantomeno - di disallineamento con Mosca, in particolare per quanto riguarda la presenza militare russa in Libia e Mali, che Algeri considera un fattore destabilizzante. In una prospettiva più ampia, se il tentativo dell'Algeria di unirsi al gruppo di paesi Brics è fallito, Algeri sta comunque cercando di farsi strada all'interno dell'organizzazione tramite canali differenti e legami bilaterali più stretti con i paesi membri del blocco, in particolare la Cina, che ha investito molto nelle infrastrutture, negli idrocarburi e nell'estrazione mineraria algerini[34].

[1] "Algeria's president Tebboune says he will run for second presidential term", Reuters, 11 luglio 2024.

[2] "Cour constitutionnelle: M. Abdelmadjid Tebboune réélu président de la République pour un second mandat", Algérie Presse Service, 14 settembre 2024.

[3]Ibidem.

[4] Si vedano: "Présidentielle: Abdelaali Hassani Cherif présente son programme électoral", Algérie Presse Service, 4 agosto 2024; N. Hamir, "Youcef Aouchiche : «La construction de l'avenir commence aujourd'hui»", El Watan, 8 settembre 2024.

[5] M. Chemam, "Algerian opposition denounces 'unfair conditions' in upcoming election", Radio France Internationale, 20 luglio 2024.

[6] "Prominent Algerian opposition figures blast 'authoritarian climate' ahead of presidential election", Associated Press, 23 luglio 2024.

[7] "Algerian candidate Hassani Cherif's campaign says it recorded election violations", Reuters, 8 settembre 2024.

[8]Ibidem.

[9] "Algeria presidential candidates doubt election result accuracy", Al Mayadeen, 8 settembre 2024.

[10] H. Mecheri, "Présidentielle algérienne : la participation au scrutin témoigne du haut degré de maturité électorale du peuple algérien", AL24, 8 settembre 2024.

[11] "Opposition candidates file court appeal questioning Algerian presidential election outcome", Associated Press, 10 settembre 2024.

[12] "Cour constitutionnelle : M. Abdelmadjid Tebboune réélu président de la République pour un second mandat"…, cit.

[13] Amnesty International, "Algeria: Authorities must halt ongoing repression of civic space ahead of presidential elections", 2 settembre 2024.

[14] "Algeria court releases opposition figure Fethi Ghares and his wife under judicial supervision", Middle East Monitor, 30 agosto 2024.

[15] MENA Rights Group, "Algérie : Libérez les détenu(e)s d'opinion", 12 giugno 2024.

[16] "Algerian President Says No 'Prisoners of Conscience' in the Country", Asharq Al Awsat, 23 maggio 2024.

[17] Si vedano: A. Lucente, "Algeria signs with ExxonMobil, Baker Hughes as Europe's gas demand soars", Al-Monitor, 23 maggio 2024; M. Adams, "Sonatrach, Chevron sign MoU to discuss hydrocarbon development in Algeria", Oil and Gas Journal, 14 giugno 2024.

[18] "Algeria Gas Exports Up 3bcm At 52.4bcm For 2023", Mees, 12 gennaio 2024.

[19]"Entrevue périodique avec les représentants des médias: le président de la République évoque des questions nationales, régionales et internationales", Algérie Press Service, 30 marzo 2024.

[20] "Algeria Country Report", Economist Intelligence Unit, agosto 2024.

[21] Banca mondiale, "Unemployment, youth female (% of female labor force ages 15-24) - Algeria", 2023.

[22] "Algeria Country Report", cit.

[23] "Cultures stratégiques: accord de 4,2 milliards DA pour moderniser les unités de production Agricole", Algérie Presse Service, 5 settembre 2024.

[24] A. Lucente, "Algeria hit by water protests as climate crisis deepens", Al-Monitor, 18 luglio 2024.

[25] "Dessalement d'eau de mer: plus de 75% de taux d'avancement des stations en cours de réalisation", Algérie Presse Service, 5 settembre 2024.

[26] "What is happening in Gaza is not a war, but massacres committed by the Zionists: Algeria says", Middle East Monitor, 20 agosto 2024.

[27] T. Diallo, "Mali junta ends 2015 peace deal with separatist rebels", Reuters, 25 gennaio 2024.

[28] "Tensions between Algeria and Mali, ambassadors summoned", Africa News, 13 agosto 2024.

[29] M. Arredondas, "Algeria looks to Niger to boost its influence in the Sahel", Atalayar, 13 agosto 2024.

[30] S. Zaptia, "Libya, Tunisia and Algeria's Chambers of Commerce sign cooperation agreement", Libya Herald, 27 luglio 2024.

[31] "France reverses course to back Moroccan autonomy plan for disputed Western Sahara", France 24, 30 luglio 2024.

[32] "Algeria recalls ambassador after France backs Moroccan plan for Western Sahara", Radio France Internationale, 30 luglio 2024.

[33] "Le président français félicite le président de la République pour sa réélection", Algérie Presse Service, 9 settembre 2024.

[34] J. Nyabiage, "How North African railway is on track to helping China de-risk its iron ore supply", South China Morning Post, 8 aprile 2024.