Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia

09/30/2025 | Press release | Distributed by Public on 09/30/2025 07:23

IMMIGRATI. PELLEGRINO (AVS): PREVALSA LA DEMAGOGIA DELLA MAGGIORANZA

IMMIGRATI. PELLEGRINO (AVS): PREVALSA LA DEMAGOGIA DELLA MAGGIORANZA

30.09.2025
14:49
(ACON) Trieste, 30 set - "Ho firmato e sostenuto con convinzione la proposta di legge nazionale che modifica l'articolo 6 del Testo unico sull'immigrazione in materia di obbligo di esibizione dei documenti di soggiorno. La proposta, presentata da tutte le forze della minoranza, intende restituire un diritto fondamentale: quello dei bambini ad essere registrati alla nascita, a prescindere dallo status dei genitori".

Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra a margine della discussione sul progetto di legge nazionale Modifica all'articolo 6 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), in materia di obbligo di esibizione dei documenti di soggiorno.

"Resto basita nel constatare che gli esponenti della Maggioranza si chiudono a riccio dietro ideologie e strumentalizzazioni che nulla hanno a che vedere con il merito della questione. Qui non si parla di politiche migratorie astratte - prosegue Pellegrino -, ma della vita concreta di neonati che rischiano di diventare 'invisibili' per lo Stato, privati fin dall'inizio della loro esistenza di diritti basilari. La Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata dall'Italia, è chiarissima: ogni bambino ha diritto ad essere registrato immediatamente alla nascita, ad avere un nome e una cittadinanza, a conoscere i propri genitori ed essere allevato da loro. Negare la registrazione significa violare questa convenzione, oltre che l'articolo 22 della nostra Costituzione, che tutela capacità giuridica, cittadinanza e nome. Ricordo che l'atto di nascita non è un favore ai genitori, ma un diritto inalienabile del minore".

"Modificare una norma sbagliata, introdotta con la legge sulla sicurezza del 2009, è un atto di civiltà e di responsabilità. Come legislatori abbiamo il dovere non solo di scrivere leggi coerenti con il nostro mandato politico, ma anche di guardare ai mutamenti della società e governarli, non inseguirli a posteriori con provvedimenti tampone. Purtroppo, sembra che per la Maggioranza sia più importante alimentare tensioni che risolvere i problemi reali. La nostra proposta era semplice, chiara e umana: garantire a tutti i bambini nati in Italia il diritto di esistere giuridicamente, indipendentemente dai documenti dei genitori. Non è un tema ideologico ma un principio universale di dignità e giustizia", conclude la nota. ACON/COM/mv



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