TAGLIAMENTO. SPAGNOLO (LEGA): MEMORIA ALLUVIONI È MONITO PER SICUREZZA
(ACON) Trieste, 4 nov - "Le alluvioni che colpirono Latisana il 2 settembre 1965 e il 4 novembre 1966 rappresentano uno dei momenti più drammatici della storia recente del Friuli Venezia Giulia. Due eventi ravvicinati nel tempo che, con la forza distruttiva della furia incontrollata del fiume, misero in ginocchio il territorio del basso corso del Tagliamento e in particolare la comunità latisanese, lasciando dietro di sé vittime, danni ingentissimi e ferite profonde nel tessuto umano, sociale ed economico".
Lo dichiara, in una nota, la consigliera regionale della Lega, Maddalena Spagnolo, intervenuta nella IV Commissione organizzata per trattare il tema della messa in sicurezza del Tagliamento, in concomitanza del cinquantanovesimo anniversario della seconda alluvione. Commissione che, su invito della stessa consigliera Spagnolo, ha osservato un minuto di silenzio prima dell'inizio dei lavori.
"Ricordare oggi quelle tragedie - aggiunge Spagnolo - non significa soltanto fare memoria. Significa rinnovare l'impegno nel custodire la storia, valorizzare il coraggio dei cittadini e la gratitudine nei confronti dei soccorritori, ma anche sollecitare l'esecuzione dei necessari lavori di prevenzione e sicurezza del territorio, non ancora completati. Dobbiamo lavorare tutti perché vengano effettuate le opere necessarie ad assicurare finalmente la sicurezza di cittadini e territorio".
"Con questa consapevolezza - prosegue la nota - oggi vengono affrontati i lavori della commissione e per superare incomprensioni sorte sulla partecipazione del comitato "Alluvione 60 anni senza sicurezza" ho promosso oggi un incontro con il Presidente della Commissione Budai e ho depositato una richiesta di nuova convocazione della IV commissione per sentire il comitato".
"Dobbiamo impegnarci insieme nel segno della consapevolezza e della responsabilità e continuare a difendere il nostro territorio e investire nella sicurezza idraulica del Tagliamento, perché tragedie come quelle del 1965 e del 1966 non si ripetano mai più", conclude Spagnolo. ACON/COM/aa